Andrea Bazzi, HERA: “Con il CSR collaborazione positiva e dialogo costante agile, chiaro e produttivo”

Sono le cooperative aderenti al CSR a svolgere, a seguito dell’aggiudicazione della scorsa primavera della gara di HERA Spa da parte del Consorzio Sociale Romagnolo, diversi servizi tra Ravenna e Cesena tra i quali: l’espletamento di “prestazioni connesse al servizio di conduzione e manutenzione ordinaria dei Centri di Raccolta (CdR), raccolta abiti usati, attività di distribuzione materiali e dotazioni per la raccolta domiciliare mediante consegna puntuale e/o infopoint nel bacino territoriale di Ravenna e Cesena servito da Hera S.p.A.”. Trentacinque i Comuni interessati, suddivisi in tre distretti: Ravenna, Faenza-Lugo e Cesena; e centinaia le persone che, grazie a questo appalto, troveranno lavoro e dignità.

Dopo aver presentato in un recente articolo le peculiarità di questa collaborazione (link all’articolo), facciamo il punto sul servizio e sulla relazione tra cooperazione sociale, CSR e HERA nell’intervista ad Andrea Bazzi, responsabile gestione servizi ambientali HERA area Ravenna-Cesena.

Andrea Bazzi, HERA

Andrea Bazzi, Ingegnere Civile, lavora in HERA da quando è nata, prima nell’azienda multiservizi di Ravenna che è poi confluita nella multiutility. Cosa ci racconta di questa esperienza?
In Azienda ho potuto misurarmi con tante esperienze diverse: mi sono occupato di HSE (responsabile dei sistemi di assicurazione qualità e per la gestione ambientale e della sicurezza) di bonifiche ambientali e decommissionig, gestione di rifiuti speciali per grandi gruppi industriali, progetti di ricerca e di alta formazione in campo ambientale. Infine, della gestione dei rifiuti urbani: prima con una competenza trasversale su tutti i Centri di Raccolta di Hera, e poi specifica come Responsabile di commessa della nuova concessione del servizio pubblico di gestione rifiuti urbani nel bacino di Ravenna e Cesena.

In qualità di responsabile dei servizi ambientali per Hera per Ravenna-Cesena, quali sono le specificità del suo ruolo?
I servizi ambientali presentano caratteristiche molto particolari perché, ad esempio, coinvolgono direttamente i cittadini, la loro sensibilità e senso civico. Inoltre sono a ‘utilità singola’, ovvero per mantenere un buon livello di servizio devono essere ben dimensionali e ripetuti con le opportune frequenze, di volta in volta adattate alle mutevoli esigenze del territorio.
I servizi ambientali sono costituiti da tantissime attività, connesse fra loro, che messe assieme generano un’importante complessità che, per poter essere ben gestita, necessita un’ottima capacità logistica, di risorse, procedure, capacità e competenze operative, conoscenza del territorio, capacità di relazione e comunicazione, di progettazione, pianificazione e controllo. Per fare tutto questo serve una buona organizzazione e tante persone in gamba e di esperienza.

Nel quotidiano svolgersi del Suo lavoro, dove deve porre maggior attenzione rispetto ai servizi che HERA eroga?
A seconda dei territori, della percezione delle Amministrazioni e dei portatori di interesse, ci sono diverse sensibilità. Un buon servizio di gestione rifiuti urbani è efficace solo se fatto assieme ai cittadini (basti pensare, ad esempio, agli obiettivi di raccolta differenziata da raggiungere, alla riduzione degli scarichi abusivi e del littering, etc.) ed è quindi necessario non solo mantenere un’erogazione puntuale, ma anche comunicare e coinvolgere su ciò si fa in maniera chiara, sempre favorendo un approccio sostenibile.

Come valuta il lavoro svolto dalle cooperative sociali?
La cooperazione sociale è una grande risorsa per il nostro territorio: favorisce l’inclusione, l’avvio al lavoro di categorie svantaggiate, l’educazione al servizio alle persone: in altre parole si propone di mettere le persone al centro dei servizi e del lavoro. La continua evoluzione dei servizi ambientali comporta, ad esempio, sempre di più la capacità da parte degli operatori di acquisire procedure complesse e l’utilizzo di sistemi e strumentazioni informatiche di supporto. Potrebbero essere necessari (su questo stiamo già lavorando assieme) più momenti e occasioni di formazione e di confronto sui temi lavorativi meno semplificabili.
Un’organizzazione maggiormente strutturata della cooperazione, per quanto possibile, potrebbe aumentare le prospettive di sviluppo per le persone impegnate più in gamba e volenterose.

Quanto è importante il valore sociale dell’inserimento lavorativo delle cooperative sociali – che sono radicate sul territorio – per un’azienda del territorio come HERA?
Molto importante, ed è per questo che, nel pieno rispetto della normativa, l’attenzione è quella di “ritagliare” le tipologie di attività più adeguate a far esprime tutta la potenzialità della cooperazione sul nostro territorio. Va comunque precisato che, nel caso di bandi, HERA è tenuta ad esperire gare e selezioni pubbliche alle quali possono partecipare anche coop da altri territori: tutte devono essere messe nelle stesse condizioni. Devo comunque riconoscere che l’impegno a partecipare e ad aggiudicarsi le attività e mantenere il rapporto con Hera è molto sentito dalle coop del territorio.

Ricorda delle situazioni nelle quali la cooperazione sociale è intervenuta mettendo in luce flessibilità e capacità di rispondere alle attese e alle richieste di HERA?
Tante le occasioni, anche ricorrenti, ma fra queste vorrei ricordarne una che credo particolarmente significativa. In piena pandemia, poco dopo la fine del primo lockdown duro, la normativa consentiva ai bambini la possibilità di usufruire di nuovo dei parchi pubblici solo se si fosse organizzata un’attività pianificata e ricorrente di pulizia/disinfezione delle aree gioco. Su richiesta della Amministrazioni di Ravenna, sensibile al tema, ci siamo attivati: bisognava fare presto perché non si sapeva quanto sarebbe durata la finestra che allentava le restrizioni più dure, bisognava essere snelli nell’organizzazione, preventivazione e rendicontazione, sinergici con le attività già in corso e vantare un’ottima conoscenza del territorio. Non c’erano altri esempi in territori limitrofi e pochissimi in tutta Italia. In pochi giorni assieme alla cooperazione sociale siamo riusciti a mettere in piedi un servizio sostenibile, con la soddisfazione di tutti per tutte le 133 ‘aree gioco’ del Comune di Ravenna.

Come valuta infine il rapporto e il dialogo in atto tra HERA e il CSR-Consorzio Sociale Romagnolo?
Positivo, di grande collaborazione a tutti i livelli. Con l’aggiudicazione del nuovo contratto ad inizio 2022 e una prospettiva temporale di collaborazione più ampia, il dialogo ad oggi è quanto mai vivo e fattivo e improntato a reciproca fiducia, ognuno nel proprio ruolo. Poiché le attività al servizio del territorio e dei cittadini affidate oggi alla cooperazione sociale sono significative e alcune determinanti per il buon esito dei nuovi progetti di cambiamento dei sistemi di raccolta, è strategico il mantenimento di una positiva collaborazione e di un dialogo costante agile, chiaro e produttivo.
Contiamo che in questi anni si possa anche ulteriormente rafforzare e qualificare la capacità degli operatori di sentirsi ed essere protagonisti del cambiamento verso sistemi di raccolta più sostenibili e una maggiore compatibilità ambientale.

1 settembre 2022


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