Valter Bianchi e La Romagnola: una storia da raccontare
Intervista all’ex presidente della cooperativa, alla guida dal 1996 al 2024
Difficile non associare il nome e il volto di Valter Bianchi al passato e al presente della cooperativa sociale La Romagnola, realtà storica del mondo della cooperazione riminese, nata nel 1975, e che Bianchi ha guidato come presidente dal 1996 (mentre il suo ingresso come volontario è datato 1980).
Il passato prossimo è però d’obbligo perché dallo scorso 28 maggio 2024, in occasione del rinnovo del Cda, Valter Bianchi ha lasciato la presidenza della Romagnola nelle mani di Rudy Ballabene, socio della cooperativa e già membro del Cda. Tanta commozione e applausi per il presidente che ripercorre, nelle righe che seguono, le tappe più importanti di questa lunga e appassionata vicenda umana e professionale.
La cooperativa nasce nel 1975: fondata da genitori di ragazzi con disabilità a supporto della pubblica amministrazione, svolgeva attività di rilegatoria prima, e di laboratorio di ceramica e pelletteria poi. “Non c’erano reali possibilità di sostentamento economico autonomo – sottolinea Bianchi – e dopo anni di disequilibrio contabile abbiamo cercato di sviluppare un ulteriore servizio che potesse garantire un futuro reale per dare lavoro retribuito alle persone con disabilità della cooperativa.”
Le due linee direttrici lungo le quali, infatti, si sviluppa il progetto della ‘nuova’ La Romagnola sono, in primis, dare opportunità lavorative concrete a persone con disabilità su un lungo orizzonte temporale; e poi il desiderio di lavorare insieme ad esse per costruire nuove opportunità, utilizzando appieno la legge 381/91.
“Nel 1994 – racconta il presidente uscente della Romagnola Valter Bianchi – l’Assessore ai servizi sociali del Comune di Rimini riceveva continue richieste per trasportare disabili nei luoghi di cura, o a scuola ad esempio, che non riuscivano ad essere esaudite perché delegate all’azienda municipalizzata ai trasporti. Ma gli autisti, per via di quanto affermava il Contratto collettivo nazionale, non potevano procedere autonomamente al carico e scarico delle carrozzine e quindi necessitavano dell’aiuto di un accompagnatore fornito dalla cooperativa Pensionati. Operando in questo modo il servizio non riusciva a dare risposta se non a pochissimi utenti”.
“Abbiamo proposto di gestire noi il servizio sulla base di un regolamento totalmente diverso e, soprattutto, con personale dedicato, preparato e motivato. È stata una rivoluzione positiva: gli utenti si sono moltiplicati e quindi molte più persone con svantaggio hanno potuto muoversi da casa per andare al lavoro o a fare terapia, con indubbi benefici sia per loro che per le famiglie”. E, dulcis in fundo, per gestire il servizio abbiamo utilizzato anche persone con disabilità regolarmente stipendiate permettendo appieno quindi la realizzazione della nostra mission.
Da quel momento ad oggi sono trascorsi trent’anni precisi. Nel 1994 la cooperativa iniziava il suo cammino lungo le strade del territorio riminese con un autobus preso in affitto dall’azienda municipale TRAM, un pulmino messo a disposizione da un socio e un autista. Oggi la cooperativa La Romagnola possiede 29 mezzi: 17 pulmini con Licenza NCC, 12 autobus con Licenza NCC, un’officina meccanica e una sede in via Coletti a Rimini, da dove partono tutti i servizi di trasporto disabili e dializzati dal lunedì al sabato oltre a servizi stagionali come lo Shuttle Mare ogni giorno in estate.
La cooperativa è cresciuta con uno sguardo sempre rivolto al futuro e reinvestendo gli utili in un’attività che oggi riesce a dare lavoro ad oltre 55 dipendenti – il 54% dei quali con disabilità – confermando la propria missione: trovare opportunità lavorative effettive per i diversamente abili per favorirne l’inserimento lavorativo e sociale a tutti gli effetti.
“Nel raggiungere questo risultato – sottolinea Valter Bianchi – ho messo tutto me stesso, con passione e dedizione, ma ciò non sarebbe stato possibile senza la collaborazione di tutte le persone di buona volontà che hanno impegnato nella Romagnola le loro capacità professionali e umane. Per quanto mi riguarda è capitato spesso di anteporre le esigenze della cooperativa alle mie personali – come hanno fatto anche altri soci – ma credo ne valesse la pena, soprattutto pensando alle persone più fragili che poi, con discrezione ma sinceramente, hanno avuto modo di ringraziarmi per quanto fatto in questo lungo periodo. E proprio la gratitudine che ho ricevuto da tanti – e che ho provato – nello svolgimento di questo lavoro è sicuramente il sentimento più bello che porterò con me nel futuro”.
Due sono i punti di riferimento che hanno accompagnato il lavoro di Valter Bianchi alla guida della Romagnola. “Penso in primis al CSR-Consorzio Sociale Romagnolo, nel quale sono stato anche membro del Cda per tanti anni, partecipando alle varie fasi che lo hanno portato a crescere come realtà. Con il CSR abbiamo avuto un rapporto operativo fondamentale perché ci ha accompagnato e tutelato, con presenza e competenza, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, particolarmente nella gestione di appalti e consulenze. E poi significativo è stato anche il rapporto con Federsolidarietà di Confcooperative, che ha seguito la nostra cooperativa nei suoi interessi generali”.
25 luglio 2024 / 2 agosto 2024