Partenariato pubblico-privato: le potenzialità dopo la riforma

Seminario di formazione al Campus di Forlì. Tra i partecipanti anche Carlo Urbinati, presidente della cooperativa New Horizon

L’articolo 18 del decreto legislativo 201 del 2022 ha riformato la materia dei servizi pubblici locali, rendendo possibile l’attivazione, da parte degli enti locali con gli enti del Terzo settore, dei rapporti di partenariato per la realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento. Il partenariato e le sue potenzialità di sviluppo sono state al centro di un seminario di formazione e approfondimento che si è tenuto lo scorso 1 dicembre 2023 al Teaching Hub del Campus di Forlì dell’Università di Bologna, un’occasione promossa in collaborazione con Romagna Acque-Società delle Fonti e Alea Ambiente Spa.

Il seminario era rivolto agli studenti e alle studentesse dell’insegnamento di Partenariati pubbico-privati e del Corso di Laurea Magistrale in Management dell’Economia Sociale.

Dopo i saluti dei rappresentanti delle istituzioni – Campus di Forlì, Comune di Forlì, Alea Ambiente spa – la giornata ha alternato due relazioni di approfondimento – sulla riforma dei servizi pubblici e sui rapporti di partenariato – con una tavola rotonda dedicata alle ‘potenzialità’ di sviluppo degli stessi partenariati pubblico-privati nell’organizzazione e gestione dei servizi pubblici locali.

Tra i partecipanti della tavola rotonda anche Carlo Urbinati in qualità di presidente della cooperativa New Horizon, associata al CSR.

“L’articolo 18 introduce la possibilità per gli Enti locali di stringere partenariati con gli enti del Terzo settore, come le cooperative sociali. Questo tema viene declinato anche nella nuova legge che ha riordinato il Terzo settore, introducendo i temi della co-progettazione e della co-programmazione per sviluppare servizi e interventi. E’ una dinamica virtuosa che ci interessa molto – sottolinea Carlo Urbinati – perché potrebbe superare quella delle gare che il Comune e altri enti locali decidono di fare – senza che l’evidenza pubblica venga meno”.

Se all’inizio la relazione tra Pubblica amministrazione e cooperative sociali si basava su affidamenti diretti, si è poi passati alle gare: ora, il partenariato, la co-progettazione, la co-programmazione dovrebbero aprire la finestra ad un nuovo modo di sviluppare servizi.

Questo strumento ha grandi potenzialità per il nostro mondo – continua Urbinati – ma c’è molto da costruire. Comuni come Rimini e Forlì hanno già approvato dei regolamenti che hanno indirizzato le relazioni tra Ente pubblico e Terzo settore, ma sono comunque ancora pochi quelli che hanno intrapreso questa strada. Va fatto, a mio avviso, un lavoro di comunicazione e di ‘educazione’ all’interno degli Enti locali. Spesso infatti si sceglie una strada ordinaria, perché nota, come può essere una gara pubblica. Ma questo strumento adesso esiste e ci vuole il coraggio di applicarlo. Le potenzialità ci sono: sta a noi promuoverle e alla politica far sì che diventino realtà”.

Il mondo della cooperazione sociale è pronto, come ha spiegato Carlo Urbinati durante il convegno di Forlì: “Le cooperative svolgono già un’infinità di servizi. Alla mattina, da quando esco di casa a quanto arrivo al lavoro, vedo operatori che puliscono le strade, quelli che raccolgono l’immondizia; altri che curano il verde, altri ancora che affiggono manifesti. Al di là delle opere edili, in tutti gli altri servizi pubblici ci siamo già e abbiamo dimostrato di essere partner affidabili, flessibili. La stessa Riviera romagnola, in estate, vive anche grazie a servizi organizzati e forniti dalle cooperative”.

16 dicembre 2023


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