Pacha Mama: una Pasqua dolce ed equo solidale, senza dimenticare le lotte per la giustizia sociale

Pasqua si avvicina: uova e colombe e tanti altri dolci ‘zuccherini’ allieteranno le nostre tavole, come tradizione vuole. Ma – come ci invita Pacha Mama, cooperativa aderente al CSR, attiva sul territorio riminese con le botteghe di via IV Novembre 31 e di via Cairoli 81 – “possiamo e dobbiamo scegliere prodotti a filiera controllata per contrastare produzioni poco etiche”. Proprio lo zucchero, ormai onnipresente nei prodotti confezionati che consumiamo ogni giorno, ha una storia interessante che è importante conoscere. Ma prima di tutto: cosa è e da dove viene lo zucchero?

Lo zucchero oggi rappresenta uno dei beni di consumo quotidiano più richiesti e diffusi su scala globale. Il consumo al momento si aggira intorno ai 25 kg annui pro capite. L’industria alimentare moderna è inondata di zucchero, che viene utilizzato in molti alimenti che consumiamo ogni giorno, in particolare nei prodotti confezionati e trasformati.
Nel mondo quasi l’80% dello zucchero viene ricavato dalle canne da zucchero o dalla barbabietola in Paesi della fascia tropicale e subtropicale. Ed esistono varie lavorazioni: integrale, grezzo e raffinato e spesso la filiera che li porta a noi è purtroppo segnata da sfruttamento per le persone e per la terra. Uno zucchero equo, solidale e sostenibile può essere quindi la scelta giusta con la sua filiera corta: dal produttore direttamente a noi e che favorisce un alto impatto sociale e un basso impatto ambientale.

La storia delle donne di Gabriela ci porta nelle Filippine. Era il 1991 quando venticinque donne di Gabriela, rete di movimenti per la promozione dei diritti delle donne, fondarono nelle Filippine il Panay Fair Trade Center, meglio conosciuto come PFTC. L’organizzazione è cresciuta costantemente negli anni fino a diventare il primo esportatore di zucchero Mascobado dell’isola di Panay: oggi vi lavorano oltre cinquecento persone, i mulini costruiti per la spremitura delle canne da zucchero sono ben sei e la produzione dello zucchero supera le mille tonnellate all’anno. I piccoli contadini si sono affrancati dalla dipendenza dai latifondisti e lo zucchero integrale di canna bio Mascobado è il simbolo dell’indipendenza raggiunta dai contadini, dalle loro famiglie e dalle molte comunità coinvolte. PFTC non solo ha migliorato le condizioni di vita di più di tremila famiglie sull’isola di Panay, ma ha portato avanti processi di empowerment e ha dato visibilità a tematiche politico-sociali in un’ottica di sviluppo democratico e sostenibile, pagandone un caro prezzo con l’uccisione di Felix Salditos, marito della presidente di PFTC Ruth Salditos, e di altri sei attivisti la cui unica colpa è stata quella di essersi impegnati per la giustizia sociale, per tutelare la democrazia, i diritti delle comunità indigene e l’autodeterminazione delle comunità locali. Nel 2020 è stato assassinato Jory Porquia, l’architetto che aveva progettato i mulini in cui viene macinato lo zucchero Mascobado.

Ruth Salditos

Ricordiamo queste storie – chiosa Pacha Mama – mentre festeggiamo la Pasqua, e promuoviamo la giustizia sociale anche attraverso scelte di consumo equo e solidale“.

7 marzo 2023


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