Marco Berlini, Coop134: segnali positivi per il futuro della cooperazione sociale
Marco Berlini, 34 anni, responsabile commerciale di Coop134, è stato eletto la scorsa primavera tra i membri del Cda del CSR per il nuovo mandato, 2017-2020, il secondo consecutivo. L’intervista per la newsletter del Consorzio Sociale Romagnolo è l’occasione per riflettere sull’allargamento del CSR all’Area Vasta, sulla situazione attuale della cooperazione sociale e sugli scenari futuri che questa si troverà ad affrontare, per esempio, con il prossimo cambio di governo.
Marco Berlini, nel mandato precendete 2014-2017 ha assistito all’allargamento del CSR. Un commento su questa apertura alle cooperative dell’Area Vasta?
È stato un allargamento molto positivo: ci ha messo in relazione con nuove realtà e territori con cui prima difficilimente riuscivamo a dialogare. Questo ha portato ad un conseguente aumento dei volumi e quindi del fatturato del CSR ma soprattutto ci ha permesso di allargare i nostri orizzonti.
Per armonizzare le oltre 40 cooperative che oggi si trovano all’interno del CSR è stato discusso, nell’ultimo biennio, un Regolamento interno: a che punto siamo?
Lo porteremo alla prossima assemblea e cercheremo di licenziarlo: è chiaramente una questione sempre delicata, perché le cooperative sono tante e diverse tra di loro, ma stibilire delle regole chiare per la partecipazione alla gare e nell’assegnazione degli appalti è un passo decisivo. Non è possibile accontentare sempre tutti, naturalmente, ma il valore del Consorzio Sociale Romagnolo sta proprio nell’essere un gruppo forte, consolidato, rappresentativo a livello regionale e quindi questo consente non solo di fare massa critica a livello istituzioanle, ma anche di affrontare bandi e appalti impegnativi.
Il nuovo codice degli appalti cosa ha cambiato?
Il nuovo codice degli appalti limita molto i consorzi e rischia di conseguenza di limitare anche le piccole cooperative che sono associate.
Come se ne esce, secondo lei?
Dal mio punto di vista sarebbe importante che le piccole realtà si mettessero insieme, facendo rete, unendosi per strutturarsi e creare dei soggetti maggiormente competitivi per affrontare il mercato in maniera anche individuale. E il CSR può essere decisivo per loro per partecipare a grandi appalti. Stare nel Consorzio è utile per tutte le cooperative sociali, ma devono crescere.
Da questo punto di vista Coop134 è esemplare perché nasce dalla fusione di Ecoservizi L’Olmo e Nel Blu. Il 15 di dicembre 2017 compite due anni: come valuta questi primi 24 mesi?
La fusione sta funzionando benissimo. Siamo ancora in una fase di assestamento, ma abbiamo lavorato bene, siamo cresciuti, abbiamo nuove figure. Stiamo di fatto ultimando il progetto di fusione, abbiamo riempito tutte le caselle, ora stiamo mettendo in moto la macchina. Siamo soddisfatti, stiamo rispettando quello che ci eravamo prefissati, sia nei tempi che nelle dinamiche.
Una panoramica sul mondo del lavoro e della cooperazione sociale?
Come Coop134 siamo soddisfatti: molte commesse sono state rinnovate, sta crescendo il mercato privato. Adesso stiamo subendo il ‘blocco’ della Legge 17 a livello regionale che ha dato lo ‘stop’ per l’inserimento del personale svantaggiato. È uno strumento che, come cooperativa, utilizziamo poco, ma a livello provinciale (intesa la provincia di Rimini) il CSR ha stipulato numerose convenzioni. Confidiamo che la situazione si possa sbloccare, presto e bene a vantaggio di tutti anche perché con l’allargamento alle province di Ravenna e Forlì-Cesena si possono ampliare ulteriormente gli orizzonti di cui parlavamo.
A livello di occupazione, la cooperazione sociale è ancora un’isola ‘felice’ o qualcosa è cambiato?
Per esperienza diretta posso affermare che, nell’ultimo periodo, le richieste di lavoro sono diminuite. Fino ad un paio di anni fa c’era un grande afflusso di persone in cerca di lavoro: oggi arrivano sempre curricula on-line, ma ci sono meno persone che vengono a bussare alla porta di Coop134. Penso che questo derivi da un incremento occupazione che, per esempio, come cooperativa abbiamo sviluppato. È aumentato il fatturato, da un lato, quindi c’è stata maggior occupazione nel settore dall’altro. E sono in tanti probabilmente che, in seguito all’allungamento della stagione estiva, alla destagionalizzazione del turismo, hanno trovato impiego nel terziario.
Cosa si aspetta dal 2018 per la cooperazione sociale?
Mi aspetto di crescere, come ogni anno. Ci saranno le elezioni nazionali, in Italia, quindi ci sarà una nuova politica, un nuovo Governo. Fino ad oggi c’è stato un buon impegno di questo Governo sul sociale. Un altra sfida sarà quella che deriverà dal calo dei fenomeni migratori: l’assistenza ai profughi ha permesso a molte cooperative di crescere, ma questo oggi è u fenomeno in decrescita. Le cooperative nate o cresciute all’ombra di questi servizi sicuramente si troveranno a vivere una fase complessa. Per quanto riguarda l’inserimento lavorativo, invece, i segnali sono positivi. La cooperazione sociale ‘va a ruota’ dell’industria: se cresce, cresciamo anche noi.
5 dicembre 2017