Legge Regionale 17, nuove convenzioni quadro: dopo lo stallo, la svolta è positiva
Ci sono voluti quasi diciotto mesi per poter tornare ad utilizzare quello strumento eccezionale che è la Legge Regionale 17, quella che consente alle imprese di ottemperare agli obblighi imposti dalla Legge 68 (ovvero: assumere una persona disabile ogni tot dipendenti) senza doverla assumere direttamente, ma inserendola in organico grazie a convenzioni stipulate con le cooperative sociali. Uno strumento in cui il CSR ha creduto moltissimo, promuovendolo e stipulando numerose convenzioni con diverse aziende del territorio, ma che per motivi burocratici è rimasto ‘fermo’ per un tempo molto lungo. Ecco cosa è successo, con il commento autorevole di Alberto Alberani, Responsabile Area Welfare Legacoop Emilia Romagna e di Alessandro Monzani, Servizio Sindacale Confcooperative Emilia-Romagna.
Tutto era cominciato nell’agosto del 2016 quando le competenze dei Centri per l’impiego sono state assorbite dall’Agenzia Emilia-Romagna Lavoro: le competenze quindi da provinciali sono divenute regionali. Confrontando le varie realtà provinciali, è risultato evidente come ogni Centro per l’impiego aveva stipulato convenzioni in maniera dissimile tra loro e che era necessario rendere lo strumento omogeneo.
Pertanto fino a dicembre 2017, per circa diciotto mesi, è stato impossibile attivare nuove convenzioni ex Legge 17 perché mancava la convenzione-quadro: per quanto riguarda il Consorzio Sociale Romagnolo, questo ha significato uno stallo nei contratti con le aziende private per tutto il 2017. Questo ha creato un disservizio alle aziende in convenzione a cui abbiamo dovuto giustificare un problema indipendente dalla nostra volontà, perdendo l’occasione di iniziare a fornire servizi a nuove aziende interessate al meccanismo delle convenzioni ex LR17.
La convenzione-quadro è stata infine approvata il 7 dicembre 2017 e ora le varie differenze provinciali sono state armonizzate: il vantaggio, dopo lunga attesa, è che essendo una convenzione regionale, tutte le province adesso lavorano nella stessa maniera. E’ quindi più facile rapportarsi tra cooperative e tra aziende che hanno più sedi in Emilia-Romagna. Il quadro normativo è più certo. Non solo: la Regione Marche si è dotata di uno strumento simile e questo può aprire per il CSR la strada a rapporti di lavoro per esempio con Pesaro, dove c’è una cooperativa aderente al Consorzio.
20 marzo 2018