Legge 17 e disabilità: in 500 al lavoro grazie a cooperazione sociale, imprese, Regione E-R
Urbinati, CSR: “Proposto di consolidare il tavolo di coordinamento tra cooperazione sociale e Centri per l’impiego”
Dalle pulizie e sanificazioni all’assemblaggio, passando per la manutenzione del verde e lo spazzamento delle strade, fino alla progettazione di siti Internet e all’attività agricola. Sono sempre più diversificati i servizi che le cooperative sociali di inserimento lavorativo (le cooperative sociali di tipo B) possono mettere in campo per aiutare le aziende con almeno quindici dipendenti a ottemperare l’obbligo della legge 68/1999, che prevede l’assunzione di persone con disabilità certificata anche coniugata con particolari condizioni di fragilità, con parametri numerici che variano a seconda della dimensione aziendale.
È quanto emerso al convegno tenutosi lo scorso 13 dicembre 2022 nell’Aula Magna della Regione Emilia-Romagna a Bologna e dedicato all’art. 22 della legge regionale 17/2005, che consente alle aziende di coprire fino al 30% della quota di assunzioni di persone con disabilità esternalizzando servizi a una cooperativa sociale. Inoltre, l’esternalizzazione può essere totale a fronte dell’obbligo assuntivo di una sola unità.
L’iniziativa, organizzata dalle centrali regionali della cooperazione sociale – Agci-Solidarietà, Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali – in collaborazione con la Regione, è stata promossa per sensibilizzare ulteriormente le aziende emiliano-romagnole a ricorrere allo strumento dell’art. 22 che consente, tramite una convenzione, ai datori di lavoro privati di assolvere l’obbligo affidando questo delicato compito alle cooperative sociali specializzate nell’inserimento lavorativo, ricevendo in cambio un servizio professionale volto a soddisfare determinate esigenze.
Numerose le testimonianze di collaborazioni virtuose raccontate nel corso del convegno, che ha visto la partecipazione della direttrice dell’Agenzia Regionale per il Lavoro Paola Cicognani, di rappresentanti delle associazioni di familiari, del sindacato e di Confindustria, ed è stato concluso dall’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Vincenzo Colla.
Tra i relatori anche Carlo Urbinati, presidente del CSR-Consorzio Sociale Romagnolo, che ha portato il contributo del Consorzio alla tematica della giornata. “La Legge 17 è stata una buona legge – sottolinea Urbinati – che ha permesso di dialogare direttamente con imprese con le quali, talvolta, si è poi costruito un rapporto virtuoso di collaborazione. Su tutto il territorio provinciale di Rimini, in particolare, sono 60 le convenzioni stipulate dalle cooperative aderenti al nostro Consorzio”. Ma rispondere alle richieste delle aziende non è sempre facile. Continua Urbinati: “Oggi è più difficile trovare persone adatte, nonostante la legge sia stata migliorata con un allargamento dei requisiti. Da parte nostra abbiamo proposto di consolidare, raccogliendo la più ampia disponibilità, il ‘tavolo’ di coordinamento tra Centri per l’impiego e cooperazione sociale sulla modalità di segnalazione delle persone”.
Lo scorso 13 dicembre sono intervenute anche i referenti delle centrali cooperative. “La legge 17 è un limpido esempio di economia circolare dove i vantaggi delle imprese che si incontrano generano vantaggi per le persone con disabilità che possono contare su un regolare contratto di lavoro – ha ricordato Alberto Alberani, coordinatore regionale e vicepresidente nazionale di Legacoopsociali –. Tramite questo strumento si superano le difficoltà di inserimento delle persone disabili nel mondo del lavoro offrendo così importanti percorsi di autonomia e di crescita individuale, valorizzando ogni persona”.
“Le cooperative sociali di inserimento lavorativo hanno sviluppato professionalità e modelli organizzativi necessari per poter assumere persone con svantaggi gravi, persone che altrimenti non potrebbero in alcun modo essere impiegate in contesti aziendali” – ha detto Mauro Marconi, responsabile cooperative di inserimento lavorativo per Confcooperative Federsolidarietà Emilia-Romagna. “L’applicazione dell’art. 22 della legge 17/2005 rappresenta uno straordinario esempio di inclusione sociale e di concertazione virtuosa che in questa regione ha consentito nell’ultimo anno di avviare al lavoro 500 persone con disabilità, restituendogli dignità”.
16 marzo 2023