Le nuove cooperative aderenti del CSR si presentano: CEFF Servizi

FAENZA. Una cooperativa con un forte radicamento territoriale, capace di guardare oggi il mondo del lavoro con occhi disincantati. Ceff Servizi, Cooperativa Sociale di tipo B, da diversi mesi è entrata a far parte della compagine sociale del Consorzio Sociale Romagnolo. Ce la presenta Giuseppe Gatti, classe 1947, laureato in Economia e commercio, sposato e padre di due figli, dal 2009 presidente della Cooperativa. La sua esperienza trentennale in aziende come Caviro e Tavernello all’interno della cooperazione agroalimentare, oggi viene messa al servizio della cooperazione sociale.

Presidente, quando ha iniziato ad interessarsi di cooperazione sociale?
Sono stato tra i fondatori di ‘Ceff Bandini’ nel 1977, ma il mio impegno concreto di socio volontario è iniziato nel 2005, quando sono andato in pensione. Desideravo mettere a frutto trent’anni di esperienza professionale nel settore cooperativo agroalimentare dedicandomi ad una piccola iniziativa locale nata da volontari, ed ancor oggi da essi sostenuta.

Quando nasce Ceff Servizi?
Ceff Servizi nasce a Faenza nel 1998 come spin off della cooperativa Ceff Bandini (di prevalente tipo A). Si porta in dote attività di tipo B cioè un centro copie (attività di foto riproduzione e fascicolazione di manualistica), e un laboratorio per assemblaggio metalmeccanico. Queste attività sono rimaste nel tempo pur perdendo importanza: nel giro di 5 anni vengono infatti acquisite nuove commesse, per servizi ambientali di pulizie e giardinaggio, che porteranno il fatturato da 300mila a 900mila Euro nel giro di pochi anni. I primi soci sono una parte degli stessi della coop madre. Con la riforma del diritto societario, dal 2004, anche i dipendenti che nel frattempo da una decina erano diventati oltre 30, sono diventati gradualmente soci, per il 90%.

Dal punto di vista del fatturato, come si è chiuso il 2014?
Il conto economico dell’anno 2014 presenta un valore della produzione di € 1.074.682, ormai stabile da alcuni anni. Il risultato netto di esercizio è stato di € 25.472. Nonostante le generali difficoltà del quadro socio-economico si è trattato di un risultato positivo ottenuto grazie alla tenuta del fatturato e ai buoni risultati conseguiti in 3 settori di attività, cioè l’ambiente (€ 217.666), la manutenzione del verde (145.712), le pulizie di uffici e aree produttive (440.117).

Quanti sono i soci lavoratori o volontari che ruotano attorno alla cooperativa?
Al 31 dicembre 2014 la base sociale era composta da 29 soci lavoratori, 20 soci volontari e 20 soci sovventori. In particolare i soci lavoratori sono anche la componente più giovane della cooperativa, con una età media di 46 anni. Il numero degli occupati invece è di 34 unità di cui 32 a tempo indeterminato, esattamente come l’anno precedente; in tutti questi anni non abbiamo mai lasciato a casa nessuno. Durante l’anno trascorso, infine, 12 giovani con difficoltà di inserimento lavorativo hanno svolto brevi periodi di tirocinio formativo o borsa lavoro in attesa di uno stabile inserimento sul mercato di lavoro.

Quali sono i servizi che offrite e quali i clienti per cui lavorate?
Siamo impegnati nella fornitura di servizi di pulizia per uffici e altri spazi di vita sociale: sale riunioni, banche, spogliatoi e mense aziendali. Realizziamo servizi ambientali per conto di imprese multiutilities e ci occupiamo di giardinaggio. Poi seguiamo le attività ‘storiche’: l’officina e centro copie. I nostri clienti, appunto, sono le multiutilities, le imprese del territorio, il Comune di Faenza e la neonata Unione dei Comuni del comprensorio.

Perché avete deciso di aderire al CSR?
Per diversi motivi. In primis, per poter accedere a lavori per cui è richiesta una maggiore dimensione, potendo strutturarci assieme ad altre cooperative; inoltre, far valere le proprie ragioni in contesti più ampi: sul tavolo della Regione, con Hera, con enti territoriali, nell’ambito della committenza; infine, per poter avere scambi di informazione a livello gestionale tra i soci, per sviluppare ‘buone prassi’ operative.

Nel mondo del lavoro di oggi, che valore da’ alle clausole sociali?
Le clausole sociali sono per me una precondizione per proteggere il nostro lavoro, che ha una forte valenza sociale e, proprio per questo, ha delle caratteristiche che lo rendono più costoso: tempo di esecuzione, assenteismo, interventi psicologici di sostegno, problematiche famigliari particolari. Si tratta di quello che alcuni colleghi chiamano ‘prodotto sociale’.

Meglio l’affidamento diretto o gara?
Questi due canali di accesso al mercato devono e possono coesistere. Dipende dalle dimensioni del contratto, dalle caratteristiche della committenza, dal contesto territoriale in cui si opera. Fra i due canali è una scelta difficile, non si può fare a priori, perché ritengo che dipenda molto dalla capacità della stazione appaltante di favorire acquisizione e gestione di lavoro ‘buono’. I contesti territoriali sono diversi: una trattativa condotta bene può portare a rapporti soddisfacenti per ambedue le parti, viceversa in altri territori serve la gara per portare avanti un’operazione di trasparenza. La stazione appaltante deve farsi interprete delle realtà del proprio territorio e scegliere la strada più adatta. Noi, in questo, non abbiamo preconcetti.

Quale futuro vede per la Ceff Servizi?
Un futuro sostenuto dall’adesione al CSR per quanto concerne medi e grandi appalti, e da una importante presenza nel proprio territorio con servizi qualificati e affidabili.


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