La Romagnola: da 40 anni sulle strade della cooperazione sociale

RIMINI. Un milione di chilometri percorsi ogni anno con 11 autobus, 10 pulmini, 28 autisti, 12 accompagnatori, ‘su e giù’ per l’Area Vasta della Romagna. La Cooperativa Sociale di tipo B La Romagnola in questo 2015 ha spento le prime 40 candeline. I momenti chiave di questa storia, le sfide più importanti del futuro, la nuova sede come obiettivo, nelle parole del Presidente Valter Bianchi.

Valter Bianchi, Presidente della Cooperativa Sociale La Romagnola: quest’anno tagliate il traguardo dei 40 anni di attività, 1975-2015.
La Cooperativa è nata nel 1975 come laboratorio di ceramica per l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, ma siamo riusciti solo nell’anno 2001 a vedere riconosciuto il nostro Centro lavoro Protetto dall’azienda Ausl, stipulando la relativa convenzione. Grazie alla convenzione abbiamo ampliato l’attività anche alla pelletteria. Incassiamo, grazie a ciò, una piccola retta giornaliera in virtù della presenza ed inserimento lavorativo dei disabili. Nel passato invece il Comune di Rimini dava un contributo a sostegno dell’attività istituzionale della cooperativa. Entrambe le forme di finanziamento sono sempre state insufficienti economicamente ed hanno richiesto lo svolgimento di ulteriori attività in altri campi per supportarne il finanziamento. Attualmente la situazione economica del laboratorio è purtroppo peggiorata, ma noi non molliamo!

Cosa ricorda invece del trasporto delle persone svantaggiate?
Abbiamo iniziato il trasporto dei diversamente abili nell’anno 1994 senza avere mezzi nostri ma utilizzando in affitto due pollicino Fiat attrezzati trasporto, acquistati dalla Municipalizzata trasporti (allora Atam ora Start Romagna) nel 1988 grazie ad un apposito finanziamento regionale che voleva sviluppare questi tipi di trasporto. Dal 1988 al 1994 il servizio veniva svolto dalla municipalizzata ma non riusciva a soddisfare le esigenze dell’utenza. Uno dei motivi era relativo al CCNL degli autisti che non potevano effettuare da soli il servizio, ma dovevano utilizzare anche gli accompagnatori di un’altra ditta con costi più elevati e difficoltà operative. L’amministrazione comunale di Rimini ci ha contattato affinchè assumessimo in proprio questo trasporto utilizzando i predetti automezzi in affitto. Quindi dal luglio 1994 è iniziato il servizio da noi gestito in affidamento diretto fino all’anno 2000. In questo periodo abbiamo acquistato i primi automezzi e le prime licenze NCC che ci consentivano di effettuare a norma di legge ed in proprio il servizio. Dal 2000 il servizio viene aggiudicato dall’Ausl con bando di gara europeo cui partecipiamo e che ci aggiudichiamo. Tale bando è stato riproposto, e rivinto, nel 2005 fino al 2012. Dal 2012 il bando è diventato di Area Vasta romagnola e comprende, oltre alla provincia di Rimini, anche Savignano e Cesenatico del distretto di Cesena per il servizio dializzati, ed ora anche il centro dialisi di Mercato Saraceno.

Quello del 1994 è stato insomma, un momento chiave per la vostra cooperativa.
Sì: l’inserimento nel trasporto disabili è stato senz’altro la sfida più importante fatta in questi anni e che ci ha dato tante soddisfazioni grazie all’abnegazione delle persone che hanno contribuito al successo attuale e stanno predisponendo la basi per un futuro sostenibile economicamente.

La Romagnola in ‘cifre’: quanti chilometri percorrete ogni anno e quanti clienti servite?
Annualmente percorriamo oltre 1 milione di km con 11 autobus e 10 pulmini guidati da 28 autisti e supportati da 12 accompagnatori. A questo servizio lavora anche una segretaria e tre responsabili che coordinano gli autisti. Con i nostri servizi aiutiamo 400 disabili che trasportiamo ogni giorno per le più varie necessità: 300 utenti per centri diurni, scuole e terapie, 100 utenti per la dialisi. Quest’anno inoltre abbiamo acquistato quattro nuovi automezzi con un investimento di oltre 100.000 Euro.

La Romagnola oggi: qual è il vostro fiore all’occhiello?
Dare lavoro a 25 disabili assunti a tempo indeterminato e garantire stabilmente e puntualmente il pagamento del loro salario, permettendogli di rendersi autonomi economicamente e realizzati anche nell’ambito lavorativo. Non è poco.

Area vasta: come vi state muovendo? Più difficoltà logistiche o è un’opportunità vera?
L’area vasta non è stata una scelta, ma ci stiamo adeguando alle richieste dell’Ausl ed alle modifiche legislative nazionali in corso, come l’abolizione delle province e l’implementazione delle città metropolitane ed aree vaste. Nel trasporto essere vicini fisicamente al luogo di effettuazione del servizio è fondamentale e stiamo attuando una strategia di formazione del personale presso la nostra sede con i nostri criteri e modalità operative, in modo che poi l’autista possa essere autonomo in qualunque località.

Qual è il prossimo traguardo che desiderate tagliare?
Dopo 40 anni di lavoro affittando le aree che ci servono per la produzione e l’inserimento lavorativo dei diversamente abili, speriamo di riuscire a concretizzare la costruzione di una nostra sede in un terreno che abbiamo acquistato nel 2002 in zona del Villaggio I° Maggio. Il nostro desiderio è di realizzarlo nel breve periodo. Incrociamo le dita!


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