La Cooperativa La Pieve e il primo torneo di Dodgeball Adattato: tanto divertimento al PalaCosta di Ravenna
Tanto entusiasmo e divertimento nel primo evento agonistico legato al dodgeball adattato, dopo alcune tappe “amichevoli” svolte a Ravenna, Faenza e Carpi. Sei squadre, di altrettanti centri socio-occupazionali e residenziali per complessivi ottanta atleti, si sono incontrate in un’unica giornata lo scorso 11 aprile al PalaCosta di Ravenna per decretare chi si sarebbe portato a casa il primo titolo assoluto di disciplina. In tribuna tanti ragazzi delle Cooperative coinvolte ad assistere e fare il tifo per i propri compagni. A promuovere l’iniziativa il CSI di Ravenna e la Cooperativa Sociale La Pieve, aderente al CSR. Andiamo alla scoperta di questa nuova disciplina con Gabriella Zivanov, educatrice per La Pieve presso il Centro Occupazionale Sant’Antonio e promotrice insieme ad altri operatori dei progetti sportivi proposti.
Gabriella, che cosa è il dodgeball adattato?
Il dodgeball è l’evoluzione agonistica della comune palla prigioniera. La sua versione adattata per ragazzi disabili nasce all’interno del progetto “Sport Salute Socialità – Attività motoria e sportiva adattata alla persona con disabilità intellettiva”, promosso dal CSI di Ravenna, dalla Pieve e dal Solco. Il regolamento della disciplina, adattato ai ragazzi con disabilità coinvolti, è stato opportunamente studiato e modificato grazie anche alla collaborazione con il settore Nazionale Dodgeball CSI.
Da quanto tempo stavate lavorando a questo progetto?
Collaboriamo con il CSI di Ravenna dal 2000 e abbiamo iniziato con attività dolce e mirata all’attività motoria in palestra con un piccolo gruppo di ragazzi. Quando questa collaborazione si è intensificata abbiamo avuto l’esigenza di pensare a corsi più strutturati con alla base uno sport di squadra che potesse essere adattato alle esigenze dei ragazzi con disabilità intellettivo-relazionali; il dodgeball ci è sembrato l’attività giusta, aiutati anche dal fatto che è stato introdotto a Ravenna proprio dal CSI.
Come lo avete adattato?
Le regole ufficiali sono molto complicate e solo provandolo in palestra durante l’attività motoria siamo riusciti a capire quali regole potevano essere comprese e quali regole dovevano essere adattate per meglio essere comprese. Una volta steso il regolamento siamo andati presso altre cooperative a presentare il gioco adattato attraverso piccoli esercizi propedeutici al dodgeball; il risultato è stato che pur essendo uno sport molto complicato con qualche accorgimento è stato reso praticabile anche da ragazzi con handicap, che si sono subito appassionati al gioco.
Come avete valutato l’impatto di questo torneo sui ragazzi?
È stato molto positivo, le cooperative di Lugo e Faenza hanno accolto il nostro invito con molto entusiasmo ed è stato un momento di autentica inclusione.
Ci sono state altre occasioni per promuovere sport e disabilità?
Un altro momento molto sentito è stata la giornata di “Giocando senza frontiere”, manifestazione sportiva rivolta a tutti i ragazzi disabili delle cooperative di Ravenna, Lugo, Faenza, Cervia, Rimini e Carpi; l’evento svoltosi il 31 maggio 2018 presso il campo di atletica di Ravenna, ha visto la partecipazione di200 atleti che si sono cimentati in diverse discipline come: corsa 25 metri, marcia 300m, lancio del vortex, staffetta con passaggio del testimone e la corsa delle carrozzine. La manifestazione, unica nel suo genere, è stata organizzata dalla Coop La Pieve e dal CSI a titolo gratuito per tutti i partecipanti compresi gli accompagnatori per un totale di 300 persone, che dopo aver condiviso il pranzo hanno assistito alla premiazione degli atleti vincenti con la partecipazione di diverse autorità del territorio.
Una valutazione, insomma positiva: e per il futuro?
Faremo dei corsi di dodgeball a Faenza, a settembre. Quello che già promuoviamo verrà intensificato, proponendo altre attività sportive in altri giorni. Basti pensare che oggi abbiamo quattro corsi attivati e che eravamo partiti solo con uno. Il torneo naturalmente si rifarà e, per far conoscere questa attività, ci siamo anche spostati per esempio a Carpi, da una cooperativa del territorio.
Come valutate, dal punto di vista degli obiettivi che vi eravate preposti, questo torneo?
Questa prima edizione del torneo è riuscita a dimostrare che il risultato prefissato è più che raggiungibile: ovvero, che grazie a questa disciplina specifica è possibile far praticare uno sport di squadra e di conseguenza facilitare e rendere possibile l’integrazione tra ragazzi con diverse abilità. Obiettivo non scontato da realizzare, che si è riusciti ad ottenere grazie al continuo lavoro degli Educatori e degli Operatori Sportivi per la Disabilità formati in questa stagione sportiva e che portano avanti gli allenamenti. Verrà quindi ora emesso, dopo questa fase di sperimentazione, il primo regolamento “ufficiale” del dodgeball adattato.
[24 giugno 2018]