I nuovi volti del Cda del CSR. Remo Scano: `Positivi l’allargamento all’Area Vasta e il nuovo regolamento interno`
Remo Scano ha 63 anni e dal 1982 è impegnato nella Cooperativa Ccils, all’inizio come vicepresidente e dal 2005 come presidente. Quello iniziato nella primavera del 2017 è il suo secondo mandato come membro del Cda del CSR.
Remo Scano, da quanti anni lavora nella cooperazione sociale?
Ho iniziato a lavorare nella cooperazione sociale proprio nel 1982 con la Ccils di Cesenatico: all’epoca ero già responsabile dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili (ANMIC) di Forlì ed ero quotidianamente in contatto con le persone invalide iscritte che esprimevano la difficoltà di trovare lavoro. Da qui è nato il mio interesse verso la tematica dell’inserimento lavorativo e la voglia di creare qualcosa di concreto, approfittando dei contributi che, all’epoca, venivano erogati alle nuove cooperative nascenti.
Rispetto al CSR, invece, cosa ne pensa dell’allargamento all’Area Vasta e dell’ingresso di tante nuove cooperative?
Penso sia un cambiamento positivo che permette di confrontarsi con realtà nuove e riflettere su esigenze diverse portate da territori più lontani. Data questa nuova condizione, sono soddisfatto che si sia arrivati all’approvazione, nella recente assemblea dei soci, del nuovo regolamento interno del CSR contenente, tra l’altro, i criteri per l’assegnazione delle commesse di lavoro. Credo che definisca in modo chiaro le indicazioni a cui le cooperative dovranno attenersi. Solo in questo modo le “cooperative socie” potranno lavorare nel principio del rispetto e della piena collaborazione.
Come valuta il ruolo del CSR e il lavoro che sta facendo con le cooperative associate?
Il lavoro del CSR è fondamentale perché permette a sempre più cooperative di unirsi e di trovare la forza di agire come un’unità: ciò permette di avere più peso, in un mercato che tende sempre invece a limitare l’aspetto “sociale” e l’inserimento di persone svantaggiate ritenute meno “produttive”.
Come ‘sta’ invece la Ccils, la cooperativa di cui è presidente?
La Ccils continua a perseguire fortemente i propri scopi sociali attraverso il mantenimento delle attività in un’ottica di espansione, cercando sempre di controllare l’efficienza e l’efficacia dei propri servizi tramite azioni attuate sempre in rispetto della propria mission aziendale.
Avete vinto l’appalto per i Cimiteri di Cesenatico, attraverso il CSR: cosa rappresenta per la Ccils questo nuovo lavoro?
Siamo molto contenti di aver ottenuto questo lavoro attraverso il CSR perché rappresenta un’ulteriore occasione per la Ccils di realizzare una politica del lavoro che permetta di dare una risposta alle persone in difficoltà, conferendo loro la possibilità di raggiungere una propria dignità sociale. Grazie alla gestione dei cimiteri di Cesenatico, e grazie all’ampliamento delle attività da svolgere, infatti, sarà possibile inserire tre persone svantaggiate.
Avete attivato recentemente un corso per i vostri 154 dipendenti per migliorare il lavoro di squadra: che bilancio puoi trarre del corso?
Il corso è iniziato da poco ed è attualmente in svolgimento. Hanno iniziato i lavoratori dell’igiene ambientale di Cesenatico e Bellaria-Igea Marina e nei prossimi giorni proseguiremo con il personale delle mense e delle pulizie. È ancora un po’ presto per fare un bilancio, ma siamo fiduciosi che possa rappresentare per i nostri dipendenti un’importante occasione di crescita sia professionale che, perché no, personale. La Ccils è una realtà complessa e con una gestione che, rispetto ad alcune tematiche, può essere in alcuni momenti difficoltosa. Riteniamo che in questo senso la formazione sia uno strumento indispensabile per crescere e migliorare e per aiutare il personale ad avere nuovi strumenti con cui affrontare meglio il proprio impegno lavorativo quotidiano.
6 marzo 2018