Formula Solidale. Sartoria sostenibile, mascherine e sanificazione
di Camilla Arfelli*
Sartoria Sostenibile vede le detenute del carcere femminile di Forlì impegnate alla macchina da cucire anche in questo periodo di emergenza. Siamo partiti attraverso la realizzazione di poche mascherine per i nostri dipendenti, occupati in attività necessarie per la comunità, che avevano esigenza di questi dispositivi di protezione per svolgere il loro lavoro in sicurezza.
Formula Solidale (aderente al CSR, Consorzio Sociale Romagnolo, ndr), la Cooperativa a capo del progetto di sartoria, ha infatti molti operatori in prima linea, impiegati in servizi di pulizia, spazzamento strade e raccolta differenziata, servizi che, nonostante il lockdown, non si sono potuti arrestare.
Ora la domanda è sempre più ampia e ci sono pervenute richieste da tutta Italia ma in primis ci siamo mobilitati a servire il nostro territorio, producendo mascherine per aziende, associazioni, cooperative sociali, privati e anche per la Camera Penale della Romagna.
Formula Solidale ha quindi reinventato un proprio progetto che, fino alla chiusura, realizzava capi di abbigliamento e accessori per il negozio Fuori Luogo, in via Giorgio Regnoli 52. Nell’emergenza Coronavirus, come tutto il terzo settore, siamo stati chiamati a dare ancora di più, per garantire una continuità lavorativa alle fasce deboli della cittadinanza e fronteggiare la chiusura dei servizi.
Alla produzione di mascherine hanno iniziato ad affiancarsi richieste esuli dal mondo dei dispositivi di protezione. Sono state realizzate cuffie chirurgiche a fantasia per i reparti di pediatria e ostetricia dell’ospedale Morgagni e grembiuli per il Rotary club.
A essere colpiti dagli effetti diretti del lockdown sono stati anche i servizi scolastici, educativi e culturali. Con la sospensione delle attività didattiche e la chiusura delle biblioteche gli operatori impiegati all’interno di scuole, gli educatori, gli OSS, gli addetti alla mensa e alla cucina sono rimasti senza lavoro, ma non sono stati lasciati soli. Laddove c’è stata necessità, e vi fossero le competenze, abbiamo cercato di proporre altre mansioni come il fattorinaggio, servizio indispensabile per la consegna a domicilio delle mascherine, e servizi di sanificazione, richiesti dai luoghi più a rischio.
Possiamo dire con orgoglio che fra le attività che hanno continuato con regolarità c’è anche l’assistenza scolastica agli alunni portatori di disabilità. Attraverso l’attivazione di progetti di mediazione didattica sono state programmate azioni per favorire l’apprendimento a distanza, senza dimenticare l’importanza della socializzazione e dell’integrazione dell’alunno.
Tra le iniziative non ci siamo dimenticati dei più piccoli. Formula Solidale si è infatti dedicata al progetto forlivese “Io resto a casa… e ascolto”. Narrazione animata di albi illustrati da parte di bibliotecari che, davanti alla telecamera del proprio cellulare, hanno cercato di intrattenere con simpatia e competenza anche i bambini di età pre-scolare.
*Coordinatrice Formula Solidale
30 giugno 2020