Coach familiare a domicilio: il Mandorlo lancia la seconda edizione del Corso
Prenderà il via a marzo 2018 la seconda edizione del Corso di formazione in “01” promosso dalla cooperativa sociale Il Mandorlo di Cesena – associata al CSR-Consorzio Sociale Romagnolo – che dal 2014 opera utilizzando questo metodo in convenzione con l’Unione dei Comuni Cesena Valle Savio, Unione dei Comuni del Rubicone, e con la sezione provinciale dell’INAIL.
Possono iscriversi laureati triennali in Psicologia, Scienze e tecniche psicologiche, Pedagogia, Educatore nei servizi per l’infanzia, Educatore sociale e culturale (o lauree equivalenti) per un numero massimo di 15 partecipanti. I formatori sono Pietro Berti, PhD, psicologo, ideatore del metodo, formatore e consulente, nonché Coach Supervisore e Operativo; e Serena Cartocci, psicologa e psicoterapeuta, co-sviluppatrice del metodo, Coach Supervisore e Operativo.
Il Metodo del Coach Familiare è stato ideato proprio nel 2011 da Berti e collaboratori, che ne hanno curato la progettazione, la stesura e l’applicazione sperimentale. Presentato in 6 convegni nazionali di Psicologia di Comunità, il metodo viene continuamente adattato alle esigenze e si caratterizza per essere un approccio dinamico e multidisciplinare al tema della disabilità adulta, e di come questa viene gestita all’interno della famiglia. Fino a questo momento sono stati conclusi 29 percorsi con diverse caratteristiche (dal disagio mentale alla sindrome di down, dalle sindromi autistiche alla tetraplegia, ecc.) e altri 9 sono in fase di svolgimento.
Ma cosa è il Coach Famigliare e qual è la sua utilità?
“Il Coach Familiare – spiegano dalla Cooperativa Sociale Il Mandorlo – è un metodo di lavoro per famiglie al cui interno ci siano persone con disabilità di qualunque tipo: fisica, intellettiva, ritardo mentale, malattie degenerative, malattie croniche, disabilità acquisita, disturbi psichici. Esso prevede che le attività vengano svolte a domicilio, con il coinvolgimento della famiglia e dei Servizi Sociali preposti. Alla famiglia in pratica viene affiancato un Coach Operativo e un Coach Supervisore che saranno i punti di riferimento per tutta la durata del percorso”.
Come agisce il Coach nella famiglia?
“In pratica viene fatta l’analisi del contesto in cui vive la persona con disabilità – la propria famiglia – da cui emergono le varie difficoltà, che oltre della persona svantaggiata possono essere proprio anche dei famigliari. Poi si mettono in atto delle strategie, promosse dal Coach Familiare, per aiutare tutti a vivere in armonia e a superare le proprie difficoltà e i conflitti che potrebbero esserci. Il Coach opera cioè sia in una situazione di emergenza ma anche in situazioni da stabilizzare.”
Quali sono gli obiettivi del percorso?
“In primis, gli interventi sono a sostegno alla persona: orientamento, sostegno e sviluppo delle potenzialità della famiglia; supporto di tipo educativo alla gestione domiciliare della disabilità e comprensione delle dinamiche relazionali della famiglia. In secondo luogo, invece, interventi di sostegno all’autonomia: sviluppo autonomie di vita quotidiana e interventi di promozione delle autonomie di vita extra familiare. In terzo luogo vengono poi svolti interventi per facilitare il reinserimento lavorativo, familiare o sociale per persone con disabilità.”
Il Corso ha una durata di dodici incontri al termine dei quali si ottiene il titolo di Coach Operativo, potendo quindi iniziare a operare su casi. Per chi volesse, si offrirà la possibilità di affiancare un coach esperto per alcune settimane su un caso reale. Ad anticipare il Corso, tra gennaio e febbraio 2018 in una data ancora da stabilire, un seminario gratuito per far conoscere a più persone e cooperative possibili questa nuova ed importante figura di riferimento.
Per informazioni: Pietro Berti – coachfamiliare@gmail.com– 339 4270488
1 dicembre 2017