Buon compleanno Cento Fiori: 40 anni di lotta alle dipendenze festeggiati insieme a Rimini con tavole rotonde, concerti e rustida
di Enrico Rotelli
«Nata dalla città, quarant’anni dopo la Cento Fiori ha festeggiato con i concittadini, i cooperatori e quanti l’hanno sostenuta ciò che è stato costruito e, nello stesso tempo, ha voluto riflettere sull’oggi per guardare, ancora e sempre insieme, al futuro»: così Cristian Tamagnini e Gabriella Maggioli, presidente e vicepresidente della cooperativa Sociale Cento Fiori, aderente al CSR-Consorzio Sociale Romagnolo, a conclusione della due giorni di settembre al parco de La Serra Cento Fiori.
Nel maggio del 1981, infatti, nasceva la cooperativa, figlia di un movimento di piazza che si opponeva alla diffusione dell’eroina a Rimini e che cercava risposte attraverso la collaborazione dei servizi pubblici e del privato sociale. Da quella esperienza sono nati, nel giro di pochi anni, un Centro diurno prima e la Comunità terapeutica di Vallecchio poi. Erano i primi passi del lungo cammino della Cooperativa Sociale Cento Fiori che ha portato alla creazione di altre strutture sociosanitarie e di opportunità per chi, da tutta Italia, chiede di essere accolto per emergere dalle proprie dipendenze.
Sabato 11 settembre l’avvio delle celebrazioni è stato con una tavola rotonda coordinata dai colleghi Laura Grossi e Cristian Tamagnini, focalizzata su Giovani e dipendenze: gli orizzonti della prevenzione oltre la pandemia. Claudia Luppi dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, ha presentato i dati della ricerca ESPAD sui “Comportamenti a rischio tra la popolazione studentesca in Emilia Romagna”, seguita dagli interventi di Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia – Romagna, Caterina Staccioli, responsabile del centro antialcool del Ser.DP di Rimini, Michele Sanza, responsabile del Ser.DP di Cesena, Leopoldo Grosso, presidente onorario del Gruppo Abele, con Riccardo De Facci, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) che ha tratto le conclusioni.
La parte musicale della festa ha visto protagonisti Massimo Marches e Massimo Modula sabato sera con Giacomo Depaoli (percussioni) e Stefano Zambardino (piano), insieme per un repertorio di brani originali e cover in omaggio alla canzone d’autore italiana degli ultimi 50 anni. Domenica invece Filippo Malatesta, accompagnato sul palco da Gianluca Barberini alla batteria, Andrea Bartolini al basso, Francesco Sancisi alle tastiere, Luca Ricchi alla chitarra, Claudia Comandini alle percussioni e ai cori. Una bellissima passeggiata musicale tra i sei album firmati dall’artista, l’ultimo dei quali Sopra la Polvere, del 2019, oltre ad alcuni omaggi agli artisti più amati da Malatesta, tra i quali De André e gli U2.
Domenica 12 settembre c’è stata La libera scuola di orto sinergico, un laboratorio mentre nel pomeriggio appuntamento con i più piccoli: Tra gli orti con piccola scimmia, a cura di Manuela Mapelli. Una lettura e passeggiata disegnata nell’orto sinergico dietro La Serra Cento Fiori. Nel pomeriggio Nuove consapevolezze: ambiente, economia e società, un dibattito sulle Ecomafie (in collaborazione con l’Associazione “La Bottega Culturale”), con la partecipazione di Antonio Pergolizzi, analista ambientale, Ivan Esposito della Cooperativa Sociale Terra Felix e Donato Berardi, economista, direttore del laboratorio REF. Nel pomeriggio si è tenuto, inoltre, un Mercatino solidale con cooperative sociali, associazioni e produttori del territorio. In serata la grande rustida dell’Adriatico con l’associazione “Rimini per tutti”.
Le sostanze lecite e illecite e il loro impatto sugli studenti delle superiori riminesi ed emiliano-romagnoli sono state invece al centro della ricerca presentata alla tavola rotonda da Claudia Luppi dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR.
Ansie da prestazione nel 7% degli studenti superiori colmate con gli ansiolitici e gli antidepressivi presi dall’armadietto dei medicinali dei genitori, uso di cannabis nel 28% dei teenager ma anche dal 15% della popolazione tra i 18-44 anni. Per non parlare dell’alcool, prima sostanza diffusa in assoluto, dove tra adulti e ragazzi i punti percentuali sono 2 di differenza: a favore degli adulti. Sono alcuni particolari delle giovani generazioni riminesi ed emiliano-romagnole, ma se si allarga lo sguardo all’intera immagine si vede una fotografia che, nell’utilizzo delle sostanze lecite e illecite, non ha né buoni maestri né cattivi allievi.
L’immagine emerge dallo studio ESPAD®Italia, branca italiana nell’omonimo progetto europeo European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs che analizza i consumi psicoattivi (alcol, tabacco, farmaci e sostanze illegali) tra gli studenti delle superiori dai 15 ai 19 anni in ogni provincia italiana. I dati sono stati presentati dalla sociologa Claudia Luppi, dal 2005 in forza all’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e al progetto ESPAD®Italia, alla platea della tavola rotonda «Giovani e dipendenze: gli orizzonti della prevenzione oltre la pandemia», organizzata dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori a Rimini, in occasione del 40° dalla sua fondazione.
«I risultati della ricerca ci mostrano i segnali di una diffusa ansia da prestazione negli studenti delle superiori – dice Claudia Luppi, illustrando la parte dedicata agli psicofarmaci senza prescrizione – A Rimini parliamo del solo 7% degli studenti. In Italia il 46% dei ragazzi dice di assumerli per andare meglio a scuola, il 34% per stare meglio con se stessi». In tutte le sostanze, lecite e illecite, i maschietti hanno il primato, tranne che nel tabacco (22% contro il 20%) e negli psicofarmaci: le ragazze all’11% contro 4. «Forse sentono maggiormente l’ansia da prestazione, perché se il 41% dei ragazzi dice di assumerli per andar meglio a scuola, per le ragazze la percentuale sale 48%. Altro dato che fa pensare: di solito l’uso di sostanze cala in modo marcato con il crescere dell’età. Nel caso degli psicofarmaci tra i 15 e i 19 anni le differenze non sono marcate». Ma i minorenni, dove trovano questi farmaci? Nell’armadietto di papà e mamà: è la terza voce nel 31,5% dei casi. Altri posti dove trovarli: luoghi aperti al primo posto, poi su Internet.
Non sono in vetta alla “classifica” regionale i teenager riminesi per quanto riguarda l’uso degli alcoolici in generale, ma comunque ne fa uso almeno una volta all’anno l’80%, il 32% si è ubriacato una volta all’anno e, qui il dato si fa ancora più serio, il 37,5% ha fatto il “binge drinking” nell’ultimo mese (40% maschi, il 35 le ragazze). Cosa significa? Che si è sparato cinque o più bevute una dietro l’altra, per ubriacarsi velocemente. Il risultato più alto in regione. Per fare un paragone, in Italia gli adulti che hanno bevuto almeno una volta sono l’83%, l’ubriacatura è al 16%, ma il binge drinking al 12% nel mese: «non è da sottovalutare come problema sociale».
Tra le sostanze illegali l’eroina è rilevata nello 0,7% degli studenti superiori, la cocaina nell’1,7%. Ma è la cannabis la più consumata, tra i giovani e tra gli adulti. Il 28% circa degli studenti riminesi la consuma, di solito in compagnia. Ma anche tra gli adulti la sostanza va: tra i 18 e gli 84 anni i consumatori sono il 7%, con il 15% tra i 18-44 anni e il 45 -84 siamo al 3%.
27 ottobre 2021