Anche il CSR a Roma per discutere del ruolo della cooperazione sociale e delle relazioni con la Pubblica Amministrazione
Promosso da Legacoopsociali, all’incontro tanti rappresentanti delle Istituzioni e Alfio Fiori, Vice Presidente del CSR
L’importanza del ruolo della cooperazione sociale nella società e nell’economia del Paese è stata al centro di una giornata di confronto – tra rappresentanti delle istituzioni, esperti e cooperatori – promossa da Legacoopsociali lo scorso 27 giugno 2023 a Palazzo Merulana di Roma, in occasione della presentazione del nuovo numero del web magazine Nelpaese.it, intitolato ‘Il lavoro per noi‘ e dedicato interamente alle cooperative sociali di inclusione lavorativa.
Un momento al quale è stato invitato a partecipare anche il Consorzio Sociale Romagnolo, nella persona del vice presidente Alfio Fiori, che ha messo al centro della sua relazione il rapporto tra la Pubblica Amministrazione e la cooperazione sociale, approfondendone e commentandone le modalità e le possibilità offerte dalle normative vigenti.
“Prima di tutto – sottolinea Alfio Fiori – ci ha fatto molto piacere l’invito di Legacoopsociali perché testimonia l’affermazione a livello nazionale del CSR come una realtà importante impegnata nell’inserimento lavorativo e ci conferma sulla strada intrapresa, in più di 20 anni di attività, assieme e a favore delle cooperative associate.”
All’evento sono interventi inizialmente Eleonora Vanni, presidente di Legacoopsociali; Rita Ghedini, delegata Legacoop per il “buon lavoro cooperativo”. I lavori si sono poi articolati in due panel di approfondimento con le relazioni di Massimo Bitonci, sottosegretario del Ministero Made in Italy, Walter Rizzetto e Chiara Gribaudo, rispettivamente presidente e vicepresidente della XI Commissione “Lavoro pubblico e privato” della Camera, Paolo Onelli, direttore generale per la lotta alla povertà del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Hanno preso la parola anche Laura Bongiovanni, presidente Isnet e Simona Rotondi di Impresa sociale Con i bambini.
Non sono mancati i racconti delle esperienze di cooperazione sociale, con il contributo dei rappresentanti di imprese e organizzazioni partner di progetti innovativi.
Tra queste, appunto, quella di Alfio Fiori, che ha parlato di inclusione lavorativa e rapporto con la Pubblica Amministrazione. In sala, ad assistere all’evento, un pubblico composto da membri del Parlamento, referenti regionali delle associazioni e cooperatori.
“Gli interventi dei referenti del Governo – commenta Alfio Fiori, vice presidente CSR – hanno dimostrato attenzione alla cooperazione sociale di inserimento lavorativo. È stato un evento necessario, perché è sempre bene riposizionare il lavoro e il valore della cooperazione sociale nei confronti di chi assume incarichi istituzionali. Era importante dare vita ad una interlocuzione attiva su cosa sia la cooperazione sociale di inserimento lavorativo e quali necessità abbiamo; in conclusione tutti si sono impegnati nel tenere aperto un tavolo di dialogo”.
Nel suo intervento, pubblicato anche sul numero 5 di Nelpaese.it dello scorso giugno 2023, periodico digitale di Legacoopsociali, Fiori ha messo in luce un certo “arretramento” nelle società e nei pubblici amministratori sul riconoscimento del valore che la cooperazione sociale genera: “Da diversi anni, nonostante la legge 381 sia ancora vigente, il nuovo codice dei contratti preveda appalti e concessioni riservati e le leggi regionali abbiano assegnato una funzione pubblica alle cooperative sociali, registriamo un andamento che tende a ridurre le opportunità di mantenere al lavoro persone fragili e vulnerabili”. Nei fatti, chiosa Alfio Fiori, vice presidente del CSR, vengono ridotti spazi per continuare ad operare: “Le scelte amministrative prediligono gli strumenti delle gare competitive, dove il prezzo risulta una componente fondamentale per l’assegnazione; non solo, si cerca anche la rotazione dei fornitori”.
Eppure gli strumenti normativi ci sono e sono vigenti: gare riservate, coprogettazione, partenariato pubblico-privato sociale, affidamenti diretti. “Percorrendo queste strade, gli amministratori e i funzionari pubblici continueranno a volgere lo sguardo alla collettività, al bene comune, alla dignità delle persone fragili e vulnerabili per costruire e mantenere società coese e comunità solidali”.
Non ultimo, per raggiungere questi obiettivi sarebbe sufficiente applicare l’articolo 1 del Codice dei contratti pubblici che norma il principio del risultato, al comma A, lettera B: attribuire, cioè, incentivi secondo le modalità della contrattazione collettiva. “Abbiamo necessità che le amministrazioni pubbliche scelgano chiaramente la strada per occupare persone fragili e vulnerabili, mettendo i dirigenti della Pubblica Amministrazione nella condizione di ottenere incentivi economici di risultato soltanto se esternalizzano attività a chi occupa al lavoro queste persone”.
2 agosto 2023