di Riccardo Belotti
Il CSR – Consorzio Sociale Romagnolo conferma l’efficacia della Legge 17 della Regione Emilia-Romagna, uno strumento che promuove l’inserimento lavorativo di persone con disabilità attraverso convenzioni tra cooperative sociali di tipo B e imprese. Ad oggi il CSR conta 65 convenzioni attive con 46 aziende diverse: un dato che traduce in pratica i valori della cooperazione sociale e dell’inclusione lavorativa. La Legge 17 – ricordiamo – consente alle imprese che non riescono a coprire le quote di assunzione di persone con disabilità di adempiere comunque all’obbligo previsto dalla Legge 68 affidando commesse o servizi a cooperative sociali, trasformando così un vincolo normativo in un’opportunità di inclusione e collaborazione.
Legge 17: un modello che “fa bene” a tutti
Osservare la Legge 17 in azione è sempre una buona notizia. Perché funziona. E perché “fa bene” a tutti: alla persona, che viene inserita nel mondo del lavoro recuperando, ad esempio, dignità, relazioni, autostima; all’azienda, che rispetta gli obblighi della Legge 68; alla cooperativa di tipo B, che vede realizzarsi la propria missione; al CSR, che si adopera per promuovere i valori e l’attività della cooperazione sociale.
Una delle ultime convenzioni, siglata la scorsa primavera, ha coinvolto – accanto al CSR – la cooperativa sociale In Opera, associata al Consorzio, e Bluenext, impresa innovativa e attenta alla responsabilità sociale.
Fondata da Bonfiglio Mariotti e oggi guidata dal figlio Giacomo, attuale amministratore delegato, Bluenext ha iniziato sviluppando software gestionali per studi professionali e commercialisti, per poi creare nel tempo un vero ecosistema di soluzioni: sistemi ERP (Enterprise Resource Planning, ovvero pianificazione delle risorse aziendali) per le imprese; piattaforme per la gestione documentale e dei processi digitali; strumenti per la conformità normativa (compliance, cioè l’insieme di procedure con cui un’azienda si adegua a leggi, regolamenti, standard e codici di condotta, obbligatori o volontari); applicazioni di intelligenza artificiale per il business; e sistemi GxP (regolamenti e linee guida sulle “buone pratiche” che garantiscono sicurezza e qualità dei prodotti destinati all’uso umano e animale) per il settore delle Life Sciences.
L’inserimento lavorativo all’interno dell’azienda riminese sta dando buoni frutti: sono infatti tre le persone con disabilità che hanno trovato lavoro già dallo scorso maggio 2025, assieme ad altre due, normodotate, che operano in qualità di team leader.
LR 17: uno strumento ‘forte’ di inclusione sociale
«L’inserimento lavorativo tramite la Legge 17 – sottolinea Chiara Bonati, della direzione commerciale del Consorzio e referente delle convenzioni quadro per il CSR – è uno strumento forte, capace di ribaltare la visione assistenzialistica che vede nella persona con disabilità qualcuno da sostenere e aiutare, quando non un “peso” sociale e basta, per riscrivere invece la sua storia personale, umana e professionale». Uno strumento che funziona anche grazie all’Agenzia regionale per il lavoro e il collocamento mirato di Rimini, che offre disponibilità e supporto.
Cosa fa il CSR? Si attiva sia culturalmente, promuovendo la conoscenza dello strumento; sia rispondendo alle richieste delle cooperative associate, che assieme al CSR strutturano il percorso di inserimento lavorativo; sia trovando aziende – come Bluenext – che abbiano bisogno di inserire persone con disabilità per rispondere positivamente alle norme della Legge 68. «Facciamo matching tra i partner del progetto, redigiamo la convenzione e ci occupiamo della burocrazia: seguiamo tutto il percorso, verificando che i vari step procedano correttamente fino alla firma dell’accordo, ricevendo periodici feedback sull’andamento del lavoro», chiosa Bonati.
Mariotti, CEO Bluenext: «Il tema dell’inclusione è parte integrante di una cultura condivisa»

Giacomo Mariotti, CEO Bluenext
È quanto accaduto tra In Opera e Bluenext: l’azienda aveva necessità di inserire nuove risorse, la cooperativa e il CSR si sono attivati. I tirocini, iniziati la scorsa primavera, sono andati a buon fine e l’esperienza in corso ha da subito assunto contorni positivi.
«L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di attenzione al benessere organizzativo», precisa il CEO di Bluenext, Giacomo Mariotti, proprio perché «la crescita dell’azienda non può prescindere dalla creazione di un ambiente di lavoro positivo, inclusivo e stimolante per tutti, senza eccezioni».
In Bluenext la tecnologia è uno strumento di progresso solo se contribuisce al miglioramento della vita delle persone – dentro e fuori l’azienda: «Per questo il tema dell’inclusione – spiega Mariotti – non è un progetto isolato, ma parte integrante di una cultura condivisa: quella che promuove collaborazione, empatia e rispetto come basi della qualità e dell’innovazione. E questo sarà raccontato anche dalla nuova sede di Rimini che verrà realizzata a breve».
Il progetto Bluenext-In Opera: la parola alla cooperativa
«Noi proponiamo questo accordo quadro a tutte le aziende – racconta Giovanni Pirozzi, presidente della cooperativa In Opera – e chi lo comprende fino in fondo poi lo apprezza. Troviamo aziende più sensibili, altre meno: tutte sono accomunate dalla fatica oggettiva della gestione e dell’inserimento di una risorsa con disabilità; serve ovviamente un’attenzione in più».

Giovanni Pirozzi
Se la persona con disabilità psichica o fisica viene assunta per ottemperare alla Legge 68 ma poi viene ‘gettata’ in azienda senza un accompagnamento mirato, il progetto ha ottime possibilità di naufragare. «Con la Legge 17 invece cambia tutto. Seguire, formare, accompagnare la risorsa è il nostro core» – specifica il presidente della cooperativa. «Come funziona? L’ufficio personale di In Opera scrive, revisiona, rivede tutti i progetti. Al momento abbiamo 28 convenzioni attivate e inserimenti tra settore amministrativo, logistica e pulizie sui territori di Bologna, Rimini e Forlì».
L’inserimento in Bluenext: un lavoro “fatto bene”
Negli uffici open space della sede Bluenext del quartiere Celle di Rimini sono state prima inserite come caposquadra due team leader, Sara e Federica, dipendenti di In Opera, che hanno appreso le necessità dell’azienda e le modalità operative, formandosi. Poi le due tutor, dall’interno, hanno curato l’inserimento delle tre persone con disabilità.
«Di cosa si occupano? Lavorano all’help desk, rispondendo alle necessità dei clienti di Bluenext e seguendo la migrazione dei dati verso il cloud». Ma funziona? «Nessuna delle persone inserite nei vari cantieri – prosegue Pirozzi – è mai tornata indietro. La statistica ci dice che gli inserimenti tramite la Legge 17 favoriscono la continuità e la qualità del servizio. E questo è possibile grazie ad un “accompagnamento” molto specifico delle persone inserite: ci sono tutor formati non solo tecnicamente – per il lavoro che devono svolgere – ma anche per la cura della relazione con le persone inserite; e c’è inoltre il costante dialogo tra la cooperativa e le risorse con disabilità: l’attività lavorativa e il buon andamento anche umano del progetto sono costantemente monitorati. Grazie alla nostra esperienza riusciamo a capire chi abbiamo di fronte, quali sono i suoi punti di forza e di debolezza; e cosa possiamo aspettarci». Una chiarezza resa possibile anche grazie alla rete stretta coi Servizi Sociali che permette di leggere meglio comportamenti anomali, provando poi a gestirli.
E quando questo ‘accompagnamento’ non c’é? «Accade di frequente che le aziende che provano ad inserire queste risorse in autonomia poi non riescano bene a gestirle: trattate come tutte le altre, senza particolare attenzione, rapidamente potrebbero arrivare ad un punto di rottura e rassegnare le dimissioni».
La ‘voce’ di Bluenext: Chiara e Roberto raccontano gli inserimenti
Per fare un lavoro “fatto bene” ci vuole tempo, ma funziona: prima bisogna trovare le risorse umane adatte per il compito che sarà loro affidato; poi si procede con l’inserimento. Così è accaduto nel caso di Bluenext, ‘una prima volta’, come raccontano Roberto Fantini, responsabile dell’area servizi clienti e controllo qualità, e Chiara Casadei, che si occupa di formazione del personale e assistenza ai clienti.
«È la prima volta che usiamo la Legge 17 in Bluenext – racconta Roberto – ma sono molto soddisfatto del percorso. Questi tre ragazzi per noi sono colleghi a tutti gli effetti. In passato avevamo già avuto risorse con disabilità, ma questa volta, grazie alla particolare modalità dell’inserimento, tutto sta procedendo per il meglio. Lavoriamo in un open space, ci si vede e ci si conosce tutti. E nonostante la comprensibile timidezza, fin dall’inizio tutto è andato bene e, piano piano, anche il più riservato si è aperto».
Di cosa si occupano? «Sono state destinate loro la soluzione di alcune problematiche nella relazione con l’utenza, che per noi di Bluenext è fatta principalmente di professionisti come commercialisti. In particolare seguono le fatturazioni elettroniche e il portale dei servizi, oltre alla migrazione degli archivi dal desktop al cloud, rispondendo ai quesiti dei clienti. Siamo soddisfatti: i ragazzi sono davvero in gamba».
«Posso affermare con tranquillità che non c’è nessuna differenza tra i dipendenti di Bluenext e quelli di In Opera – sottolinea Chiara –: condividiamo lo stesso spazio e l’ambientamento procede bene; questa estate sono stati invitati ad alcune serate tra colleghi. Mi sembra che l’ambiente piaccia loro e che si trovino bene». La formazione sul campo non finisce mai. «Sara e Federica, le due team leader, hanno iniziato nella primavera 2025 e, oltre al training iniziale, vengono aggiornate con continuità; ai tre ragazzi con disabilità invece è stata proposta una formazione estensiva che ha luogo ancora oggi, tutti i giorni».
Ma c’è la percezione, in Bluenext, del “bene” che questo inserimento sta producendo a diversi livelli? «L’ho acquisita nel tempo – racconta Roberto. All’inizio non sapevo cosa aspettarmi, ma quando il direttore del personale ci ha presentato il progetto e il coinvolgimento delle tutor l’ho subito apprezzato: era ben strutturato, e sono stato molto colpito dall’aspetto sociale». «Apprezziamo molto ciò che stanno facendo – conclude Chiara – e ci rallegra che anche loro siano contenti di noi».
Le tutor: il ponte tra cooperazione e impresa
Chi osserva sul campo il progetto è Sara Perazzolo di In Opera, una delle due team leader inserite in Bluenext. Trentanove anni, mamma di tre bambine, Sara aveva già maturato esperienze nel mondo del sociale in Veneto, da cui proviene. La chiamata della cooperativa è stata la svolta professionale che stava aspettando.
Quali sono stati gli step del lavoro? «A metà maggio 2025 c’è stata la nostra formazione come tutor, con un’infarinatura generale e specifica. Poi ci hanno messe in comunicazione con i tre ragazzi. La formazione in azienda è durata due settimane, prima dell’inserimento».
L’orario di lavoro oggi è dalle 8.45 alle 12.45, oltre a due pomeriggi. «I tre ragazzi inseriti, tutti tra i 30 e i 50 anni, hanno caratteri totalmente diversi: c’è chi è più espansivo e chi meno; però è bello vedere come il fatto di avere questo impegno lavorativo fisso li stia aiutando a mettere ordine anche nella loro vita. Infatti, quando una persona viene aiutata a capire lo scopo di quello che fa, si sente utile, si sente portata per svolgere un incarico, piuttosto che un altro: trova il suo posto e, in questo modo, ritrova anche il gusto del fare. Basti pensare alla costanza e alla puntualità che servono per rispettare gli orari, e alla motivazione necessaria per stare dentro un rapporto – anche con me e Federica (l’altra team leader di In Opera, ndr) – e riuscire a essere seri anche sul lavoro».
Come siamo stati accolti? «Molto bene. Sono rimasta sorpresa dall’educazione e dal clima che si respira in azienda: ogni mattina, quando arriviamo, tutti ci salutano, e non è scontato. E poi si incuriosiscono, fanno domande ai ragazzi e si interessano anche della cooperazione sociale».
L’esperienza di In Opera e Bluenext mostra insomma, concretamente, come il lavoro in rete – tra CSR, cooperative sociali e aziende – possa trasformare le norme in occasioni di crescita reale. La Legge 17, sostenuta e promossa dal CSR, dimostra che l’inclusione lavorativa non è solo possibile, ma genera valore condiviso: per le persone, per le imprese, per l’intero territorio.
14 novembre 2025