Seminario e convegno: le crociere terapeutiche della Cento Fiori approdano all’Università di Bologna

di Enrico Rotelli

L’ultra ventennale progetto Ulisse, all’epoca pionieristico, è stato presentato dal Cefeo del Dipartimento di Scienze dell’educazione. Dalla goletta Catholica ha preso corpo una sfida per gli ospiti e un’esperienza formativa dettata dal vento e dal mare.

Il progetto Ulisse, le crociere terapeutiche che da oltre 20 anni la Cooperativa Sociale Cento Fiori, aderente al CSR-Consorzio Sociale Romagnolo, inserisce nei suoi programmi di recupero dalle tossicodipendenze, approda all’Università di Bologna. Sono stati infatti due gli appuntamenti di studio, un seminario a Rimini e un convegno a Bologna, che hanno visto protagonista il progetto nato dalla Comunità di Vallecchio e dal Cantiere Nautico Cento Fiori: ristrutturando una vecchia goletta in legno, dismessa da peschereccio, il Catholica, per poi fargli prendere il largo verso il Mediterraneo o la Croazia nelle prime crociere.

Un progetto pionieristico all’epoca, che oggi rientrerebbe nella definizione di “esperienza educativa outdoor”, come chiamano quelle che stanno gemmando un po’ in tutta Italia. E di cui ha dato conto il Centro di ricerca sull’Educazione e la Formazione Esperienziale e Outdoor (Cefeo), del dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna, in un convegno il 10 maggio. “Facciamole Fuori. L’outdoor education nella lotta alle dipendenze”, questo il titolo del convegno, è stato finalizzato a dare visibilità alle metodologie che mirano alla prevenzione e al contrasto delle dipendenze patologiche da sostanze, gioco e tecnologia. Pratiche d’intervento socio educativo che prevedono la fruizione dell’ambiente naturale “selvaggio” per dare luogo ad esperienze di crescita, sviluppo e apprendimento individuale, di gruppo e di comunità.

Le crociere del progetto Ulisse sulla carta hanno il sapore di una vacanza. Nella realtà diventano per gli ospiti del Centro osservazione e Diagnosi o della Comunità una sfida. «È anche un’esperienza formativa – dice lo psicoterapeuta Michele Maurizio D’Alessio – senza tanti interventi degli educatori, perché è la realtà stessa – il vento, il mare, la convivenza in uno spazio particolare come una barca – a regolarizzare i rapporti: la realtà ci detta delle priorità. Il gruppo degli utenti trova quindi un suo equilibrio nel corso della crociera».

A Bologna, a parlare del progetto Ulisse il fondatore della Comunità di Vallecchio (e della Cooperativa Sociale Cento Fiori) Werther Mussoni, che sebbene continui a protestarsi in pensione, non fa mancare il suo apporto di skipper al divenire del progetto, e di testimone della sua evoluzione. Accanto a lui Andrea Ambrosani, l’educatore che ha ereditato da Werther la cerata da capitano delle crociere terapeutiche, che anche la scorsa estate hanno salpato dal porto di Rimini in direzione Croazia per due volte. Se a Bologna il Cefeo ho realizzato un convegno – rassegna delle esperienze outdoor, a “casa” della Cento Fiori – Rimini – l’università ha creato un seminario di studio per i ragazzi del corso di laurea di Educatore sociale e culturale, curato dal docente di Psicologia Sociale Giannino Melotti. Al quale, oltre a Mussoni e Ambrosani ha portato la sua esperienza Michele Maurizio D’Alessio.

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17 maggio 2019


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