Rivoluzione welfare: il Comune di Rimini apripista con il nuovo regolamento di co-progettazione e co-programmazione

Il Comune di Rimini, dallo scorso aprile 2022, ha un nuovo regolamento per la collaborazione con gli enti del terzo settore, voluto, scritto e stipulato grazie al contributo di ConfCooperative Romagna, LegaCoop e VolontaRomagna. All’incontro con la stampa di presentazione del nuovo regolamento, oltre all’Assessore alla Protezione Sociale Kristian Gianfreda, erano presenti Katia Gulino, Responsabile Cooperazione e Impresa sociale di Confcooperative Romagna; Alfio Fiori, Responsabile del Settore Cooperazione sociale riminese di LegaCoop; e Maurizio Maggioni, Co-Direttore di VolontaRomagna.

La conferenza stampa di presentazione. Da sinistra: Alfio Fiori, Kristian Gianfreda, Katia Gulino, Maurizio Maggioni

Un nuovo regolamento che aveva chiesto anche il CSR-Consorzio Sociale Romagnolo, prestando la voce alle cooperative sociali di inserimento lavorativo di persone fragili e svantaggiate associate, negli incontri pre elettorali con i candidati a sindaco del Comune di Cattolica, Cesenatico, Ravenna e Rimini nella scorsa campagna elettorale del 2021: per strutturare una partnership tra PA, cooperazione sociale e enti del terzo settore, per un più attento sviluppo dei servizi sociali e favorire le attività di inserimento lavorativo sul territorio, in un’ottica di sussidiarietà. Una richiesta che il Sindaco e la giunta riminese hanno saputo accogliere, coinvolgendo, in un percorso di elaborazione del nuovo regolamento, proprio le diverse realtà del territorio.

Sono state pertanto concretizzate l’insieme delle norme già esistenti, partendo dalle recenti linee guida del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e rese operative attraverso un regolamento comunale su cui dovrà basarsi il futuro metodo di lavoro nella relazione con tutti gli Enti del Terzo Settore. Un modo di operare di squadra e sinergico, tra pubblico e privato, riflesso di una nuova visione e di un nuovo approccio del welfare, dove le funzioni del pubblico di gestione del bene comune si integrano sempre di più alle conoscenze e competenze del privato sociale e del terzo settore generando amministrazione condivisa.

Il regolamento, nello specifico, si compone di 8 articoli e ha come obiettivo l’agevolazione di forme di confronto e di condivisione tra il Comune di Rimini e l’apparato sociale cittadino su bisogni territoriali e delineare possibili risposte. Come funzionerà? Due le modalità di intervento: da un lato la co-programmazione, per individuare i bisogni del territorio e le possibili risorse da destinarvi; e dall’altra la co-progettazione, utile a definire concretamente le risposte.

“La prima grande novità di questo regolamento – sottolinea Katia Gulino di Confcooperative Romagna – è la volontà del Comune di Rimini di entrare nei meccanismi della co-programmazione con gli Enti del Terzo Settore, per leggere i bisogni dei cittadini e del territorio e cercare di dare risposte stabili anche nel lungo termine, con la consapevolezza della non esaustività dei piani di zona ed in una visione complessiva che coinvolga tutti i settori pubblici nell’ottica di una lettura più efficace ed efficiente”.

“La seconda invece – continua Katia Gulino – è il corretto approccio e la valorizzazione degli Enti del Terzo Settore facendoli entrare nella co-progettazione con le diverse specificità che li caratterizzano, chiedendo a ciascuno ed in base alla propria natura un apporto in termini di risorse di varia natura, lavorative, di volontariato, di conoscenza del territorio, della popolazione e delle famiglie delle persone fragili”.

“Si sono già aperte alcune sessioni di lavoro tematiche volute dall’assessorato ai servizi sociali quali housing sociale, disabilità, politiche del lavoro, anche al di fuori dei piani di zona, che sono ambito di co-progettazione per eccellenza – specifica Gulino – in una forma di dialogo aperto a tutte le realtà del terzo settore che si occupano di inclusione sociale e auspichiamo che questo diventi una modalità di lavoro stabile e condivisa”.

Il giudizio su questo strumento appena varato dal Comune? “È un primo passo importante: dovremo valutarne i risultati e testarne l’efficacia nel tempo, che credo sarà tanto maggiore quanto il Comune saprà dimostrare apertura metodologica ed approcci innovativi alla lettura dei bisogni.
Penso ad esempio al tema del PNRR e della riqualificazione dei beni, anche quelli in disuso, delle case sfitte, alla valorizzazione di quello che abbiamo già e quello che potremmo avere sul territorio. Infine è importante che si formino competenze omogenee sull’applicazione degli strumenti e delle procedure della co-programmazione e co-progettazione, che supportino i funzionari ed i dirigenti dei diversi settori comunali, che sempre dovranno rendere conto in base ai principi di buona amministrazione in termini di efficienza efficacia ed economicità.

“Il Regolamento pone una pietra miliare sulle linee guida amministrative comunali – spiega Alfio Fiori, Responsabile del Settore Cooperazione sociale riminese di LegaCoop – perché in esso si afferma che co-programmazione e co-progettazione diventano lo strumento gestionale ordinario di esercizio dell’azione amministrativa: una scelta di campo forte da parte dell’amministrazione e del Consiglio Comunale che apprezzo molto. Rimini si posiziona così fra le prime amministrazioni in Emilia-Romagna che si dota di un regolamento di questo tenore. Con questa scelta, il Comune di Rimini – sottolinea Fiori – rafforza l’attività di istruttoria pubblica già utilizzata in ambito sociale, normando ed estendendo a tutte le attività dell’Ente quanto indicato nel codice del terzo settore. Un codice che, ricordo, pone al centro la collaborazione fattiva tra Enti locali e Terzo Settore per gestire al meglio beni comuni e erogare servizi ai cittadini”.

Fiori sottolinea alcuni passaggi nel regolamento: “In primis l’inciso sulla mobilitazione di risorse comunitarie, perché spinge il terzo settore a lavorare insieme, sia come erogazione di servizi sia come apporto di volontari; e poi il fatto che sia normata la possibilità di avanzare proposte e idee per rispondere a dei bisogni, anche nuovi, che di volta in volta si possono presentare”.

“A questo punto – conclude Fiori – dobbiamo essere capaci di dare esecutività al Regolamento, uscendo sui servizi alla collettività dai vincoli stringenti delle gare d’appalto, trovando, insieme al Comune, le strade per qualificare ed aggiornare servizi in essere, per idearne nuovi in grado di rispondere a nuovi bisogni e per permettere a persone che si trovano in una condizione di svantaggio di reinserirsi attraverso il lavoro”.

“Questo regolamento – ha detto Kristian Gianfreda – costituisce una novità del nostro welfare, dove il rapporto tra pubblico e privato diventa un tutt’uno, si fa sistematico e regolamentato. Solo così, rinforzando la cooperazione dei nostri uffici con la ‘città’, con chi opera tutti i giorni sul campo, possiamo adattarci a una realtà in continua evoluzione e formulare le strategie più adatte al contesto socio economico nel quale ci muoviamo”. “Se si dovesse definire l’intero progetto con una sola parola – ha aggiunto Gianfreda – userei quella di ‘partecipazione’, il principio alla base del metodo lavorativo che ci siamo prefissati di seguire. Ringrazio pertanto la dirigenza comunale e le realtà coinvolte in questo grande progetto: ConfCooperative Romagna, LegaCoop e VolontaRomagna, che stanno svolgendo un lavoro straordinario”.

31 agosto 2022


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