Ravenna e Rimini insieme: è nata Federsolidarietà Area Vasta

di Emiliano Violante

Ravenna e Rimini si sono unite in un’unica Federazione sociale di Confcooperative: proprio i consigli direttivi uscenti hanno presentato alle cooperative associate, durante l’assemblea che si è tenuta a Ravenna, ad inizio aprile 2018, il progetto di questa nuova realtà. Un pomeriggio impegnativo che ha visto la nascita di Federsolidarietà Ravenna-Rimini: il primo tassello di un progetto più ampio nel quale sono coinvolte anche le altre federazioni. Una tappa importante di un percorso iniziato già in area romagnola con la costituzione di tavoli operativi fra cooperative sociali, scaturiti dalla necessità di condividere azioni uniformi e dialogare insieme con gli Enti pubblici ,che già sono inquadrati in ottica di area vasta. La Federazione unitaria del settore sociale, ha sempre rappresentato per le Confcooperative provinciali uno dei settori maggiormente attivi nella vita associativa, nella promozione e rappresentanza della cooperazione sociale.

Una sfida, su cui si sta lavorando da tempo che si estende anche alle altre Federazioni settoriali, in quanto le cooperative dei due territori hanno eletto i propri rappresentanti dei settori agroalimentare e pesca, sociale, lavoro e servizi, cultura-turismo e sport. Questo anche in funzione degli obiettivi di una maggior coesione identitaria, una più forte cultura cooperativistica, e maggiore capacità di dare risposte più concrete al bisogno di innovazione. Oltre alla necessità di nuove tecnologie per costruire percorsi intersettoriali sempre più efficaci nello sviluppo delle imprese.

La nuova Federsolidarietà ha un unico consiglio direttivo composto da 20 Consiglieri delle due aree territoriali, con presidente Doriana Togni, già presidente della Federsolidarietà Ravenna, di Coop Vivere (mutua regionale) e di Coop Ricercazione; e Pietro Borghini vice presidente, già consigliere di Federsolidarietà Rimini, presidente della cooperativa La Formica e Madonna della Carità, presidente del consorzio nazionale Idee In Rete del consorzio riminese Il Mosaico. Il nuovo consiglio si dovrà concentrare sulle problematiche tecnico-politiche che interessano le cooperative dai servizi specifici all’inserimento lavorativo, con particolare attenzione alle relazioni con gli Enti pubblici, alle nuove sfide di innovazione dei servizi, riportando per quanto possibile il confronto sui tavoli di lavoro romagnoli.

Pietro Borghini, ci racconti come è nato e si è evoluto il progetto di Federsolidarietà aria vasta.

Questo progetto nasce da lontano, dalla volontà di riuscire a costruire una Confcooperative unitaria per la Romagna. Si tratta di un percorso partito oltre cinque anni fa che coinvolge inizialmente le tre province: Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna. Si è sempre lavorato a tre, poi nelle ultime fasi Forlì-Cesena ha rallentato mettendo in dubbio, per vari motivi, l’idea di aderire. Ma la volontà a stare insieme di Rimini e Ravenna è andata avanti comunque ed è stata deliberata dai due consigli provinciali e dal consiglio Regionale dell’Emilia Romagna.

Cosa manca per completare il progetto di unione ?

Siamo in attesa di avere il nulla osta nazionale, da parte dell’ente nazionale di Confcooperative, che deve avvallare questa ipotesi di fusione. Siamo arrivati a questo punto alla scadenza naturale dei direttivi di federazione a tutti i livelli, nazionale, regionale e provinciale. Oltre a Federsolidarietà ci sono anche le federazioni: Agroalimentare e pesca (42 agricole e 4 della pesca); Lavoro e servizi, formatasi con un’assemblea unitaria che ha dato vita ad un nuovo gruppo di 14 consiglieri; Cultura, turismo e sport la cui assemblea ha coinvolto le cooperative culturali, turistiche e sportive dei territori di Ravenna e Rimini. Quest’ultima è l’unica non esistente a Rimini né a Ravenna, ma si è comunque deciso a farla. Rimini ha solo Federsolidarietà che ad oggi comunque è il settore principale: di tutte le quote raccolte da Confcooperative, circa la metà provengono da cooperative sociali. Storicamente le due federazioni, insieme anche a quella di Forlì, avevano già lavorato insieme. Era stato anche scritto un protocollo d’intenti quando già si pensava ad un unica Confcooperative.

Quanti altri esempi di fusioni di questo tipo ci sono in Italia ?

L’Emilia Romagna è l’ultima regione che ha iniziato a fare integrazioni di questo tipo. In Italia ci sono stati già degli accorpamenti importanti di Confcooperative e l’Emilia Romagna era quella più indietro perché aveva nove Confcooperative. L’esempio di Rimini e Ravenna è il primo in regione.

Come si è composto l’organo direttivo e come è nata la sua disponibilità alla carica assunta?

Essendo un’unica federazione è stato composto un direttivo complessivo di venti persone, dieci di Rimini e dieci di Ravenna. È stato deciso un unico presidente che è Doriana Togni, che era già presidente di Federsolidarietà Ravenna, ed io come vicepresidente. La mia vicepresidenza è nata da una volontà molto chiara e precisa da parte del presidente di Confcooperative Rimini, Luca Bracci, che mi ha chiesto se mi volevo occupare di Federsolidarietà. Lui ha pensato che io potessi essere la figura giusta, anche perché Doriana Togni è molto operativa sul settore della cooperazione sociale di tipo “A” ed io dovrei controbilanciare soprattutto con l’esperienza che ho nel settore B. I consigli di amministrazione attuali si sono fusi insieme con qualche modifica. Nuove persone sono entrate. I direttivi erano comunque arrivati alla scadenza e dovevano essere rinominati: in quello di Rimini inoltre non c’erano donne e ne sono state inserite tre.

Dal punto di vista del lavoro, cosa cambia e che prospettive ci sono?

Tra gli obbiettivi da perseguire a livello di Area Vasta, per esempio, c’è la costruzione di una strategia unitaria nei rapporti con l’ASL Romagna, che comunque già lavora in maniera univoca su Ravenna e Rimini, che desideriamo intraprendere con Legacoop Sociale Romagna e ai forlivesi. Un altro tema importante di cui mi occuperò è quello dell’igiene ambientale: è già uscita la gara di Ravenna e a breve uscirà quella di Rimini. Esiste già un consorzio unitario, il CSR Consorzio Sociale Romagnolo, dove ci sono cooperative di Rimini e molte cooperative di Ravenna: questo per dire che sono già attive delle logiche di rete per lavorare insieme, creare sinergie e organizzare al meglio i settori principali della cooperazione. Una terza grande direzione di lavoro deriva anche dal rinnovo di queste federazioni a livello di Confcooperative generali: si stava già ragionando infatti di integrare alcune federazioni, lavorare di più su strategie intersettoriali, e in modo più trasversale.

La distanza tra i territori potrebbe agire da deterrente?

Ci sarà da stimolare uno scambio più ampio, con più teste, con una fatica maggiore, perché la distanza non aiuta, e ci sarà quindi da lavorare insieme. Dovremmo anche sforzarci di trovare più equilibrio con il territorio di provenienza, attivare le nostre cooperative di base che a volte difficilmente partecipano ad alcuni gruppi di lavoro. Costruire, insomma, più condivisione con il presupposto di fare, tutti insieme, qualcosa di più grande.

Leggi anche: NASCE FEDERSOLIDARIETÀ AREA VASTA. Ravenna e Rimini si uniscono in un’unica Federazione sociale di Confcooperative. La presidenza a Doriana Togni, la vicepresidenza a Pietro Borghini di Emiliano Violante

3 giugno 2018


Comments are closed.