Intitolata a Gilberto Vittori la sala riunioni del Consorzio Via Portogallo
Di nuovo insieme, nel nome di Gilberto Vittori. Lunedì 15 novembre 2021 sono stati in tanti i cooperatori, amici e compagni di tante esperienze all’interno del mondo della cooperazione sociale, a ritrovarsi al Consorzio Via Portogallo di Rimini per una breve, sobria cerimonia di intitolazione della sala riunioni che, da allora, porta il nome di Gilberto Vittori. Già presidente della cooperativa Ecoservizi L’Olmo e vice presidente di Coop134, vice e poi presidente del CSR Consorzio Sociale Romagnolo, Vittori è stato ricordato da Armando Berlini, presidente Coop134 e da Carlo Urbinati, presidente del Consorzio Via Portogallo e del CSR. Un amico, una presenza, un esempio – sono state queste, fra le altre, le parole risuonate all’interno della sala, davanti ad una platea composta in un silenzio rispettoso.

“L’intitolazione a Gilberto non è solo un gesto simbolico, ma ha anche un valore filosofico in quanto questa è la prima sala della cooperazione sociale a Rimini” – ha commentato Armando Berlini, presidente di Coop134. “Significa continuità intergenerazionale nella cooperazione sociale: ci sono stati i pionieri, oggi ci siamo noi, domani ci saranno altri. C’è una continuità nel progetto di sviluppo della cooperazione sociale e tutti quanti sappiamo quanto ha dato Gilberto in questo senso. Questo ci ha portato a proporre il Consorzio Via Portogallo di intitolare la sala a Gilberto”.
Una commemorazione semplice “per ricordare e celebrare con questo piccolo gesto il nostro caro amico Gibo” – ha esordito Carlo Urbinati, presidente CSR. “Qui dentro abbiamo passato molti anni assieme, incontrandoci ogni giorno, alla macchinetta del caffè, su è giù per le scale, nel mio o nel suo ufficio”. Un’amicizia che non si è interrotta, nonostante la prematura scomparsa di Vittori lo scorso maggio, ma che continua all’insegna della memoria di una vita condivisa e spesa per il bene comune.

A Gilberto Vittori è stata poi dedicata la lettura della poesia Itaca di Konstantinos Kavafis, che qui riportiamo.
ITACA
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne’ nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia –
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca –
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
30 novembre 2021