In Opera Onlus: 19 lavoratori svantaggiati inseriti per i servizi Cup e Cuptel per le Asl abruzzesi

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Simone Vezzali

RIMINI. C’è una parte di Rimini che “esporta” servizi sanitari, coniugando professionalità, lavoro e inclusione sociale: è In Opera, la cooperativa sociale che in questi ultimi mesi è stata impegnata ad avviare l’appalto per una quota rilevante dei servizi di gestione dei Centri Unici di Prenotazione (Cup) e Cup telefonici delle prestazioni sanitarie nelle 4 aziende Usl dell’Abruzzo. L’appalto è stato vinto dalla capogruppo di cui fa parte In Opera, il Consorzio Target Sinergie, un bando da 50 milioni di euro in 5 anni in Associazione Temporanea d’Impresa (Ati) insieme alla trentina GPI spa (capofila) e all’abruzzese Sgs e che da lavoro a oltre 500 persone in tutta la regione. Di queste, 48 sono dipendenti della cooperativa sociale consorziata a Target Sinergie, In Opera Onlus. Ed è qui che la storia delle due imprese, Target Sinergie e In Opera, diventa una storia di inclusione sociale.

«E’ un progetto importante e per certi versi innovativo per Target Sinergie – dice Davide Zamagni, presidente dell’azienda riminese – perché esce dai nostri consueti schemi di collaborazioni tra imprese e ci porta a confrontarci con un progetto molto consistente che vede impegnate diverse e importanti realtà aziendali e sociali, in un nuovo contesto territoriale».

La gestione del servizio Cup e CupTel per una parte cospicua è stata delegata a In Opera Onlus, la cooperativa sociale del gruppo Target Sinergie che dal 1999 si occupa di inserire sul lavoro disabili o persone appartenenti a categorie protette come ex tossicodipendenti o ex carcerati. La quale ha già all’attivo una notevole esperienza sanitaria e in particolare nei servizi di prenotazione telefonica, avendo gestito in passato quelli dell’Asl di Rimini e di Ravenna, oltre ai servizi amministrativi per conto dell’ASL di Cesena, IRST di Meldola e Asl di Siena. Il progetto, per la parte di In Opera, prevede la gestione di circa 48 operatori, di cui circa 19 (ovvero oltre il 30%) diversamente abili o provenienti da categorie protette.

«Da parte nostra mettiamo a disposizione una forte esperienza in questo tipo di servizi – dice Simone Vezzali, presidente della cooperativa sociale – e un’organizzazione del lavoro che vuole valorizzare le competenze e mettere nello stesso tempo il lavoratore svantaggiato in condizione di poter esprimere il meglio di se stesso, attraverso la formazione e l’attenzione al contesto lavorativo. Ci sono tutte le condizioni per rendere questo appalto una sfida e un’occasione di crescita. E anche un’esperienza di vita. Alcuni dei nostri ragazzi, ad esempio, operano ne L’Aquila che risente ancora del terremoto, operando in strutture d’emergenza dell’ospedale San Salvatore, create dopo il crollo».

«Noi facciamo i servizi CupTel, i front office della prenotazione esami, e parte della gestione di backoffice, ovvero la gestione delle agende di medici e ambulatori, chiamata tecnicamente gestione Intramoenia. – spiega Simone Aluigi, responsabile operativo del progetto – Operiamo in call center di nuova generazione, che nascono per avvicinarsi alle esigenze dell’utente. Un esempio su tutti: in caso di intasamento delle linee, viene tenuta traccia delle chiamate e ci facciamo carico di chiamare noi stessi coloro che non sono riusciti a prenotare. Processi certamente innovativi nei contesti sanitari, dovuti principalmente alla progettazione dei software gestionali – la capofila GPI di Trento è una realtà di eminenza nazionale in questo campo – che si interfacciano con i programmi e i database delle Asl abruzzesi».


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