I “nuovi” volti del Cda del CSR. Gianni Angeli: “Cooperative sempre più imprese sociali, ma mai perdere di vista l’inserimento lavorativo”

Al secondo mandato come membro del Cda del CSR – Consorzio Sociale Romagnolo, Gianni Angeli, Direttore e Vice Presidente della cooperativa sociale Il Solco di Savignano sul Rubicone, traccia un quadro attuale della cooperazione sociale e del ruolo che sta svolgendo il CSR. Tra la necessità di diventare ‘imprese sociali’, all’impegno del CSR per coordinare tutte le cooperative aderenti al Consorzio, al ‘nodo’ del contratto della cooperazione sociale.

Dott. Angeli, partiamo dalla visita del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti nella sede de Il Solco lo scorso luglio. Cosa le è rimasto più impresso di quella giornata?
La capacità del Ministro di essere autenticamente attento e in ascolto. È stato con noi più o meno un’ora e mezza: ha posto molte domande ed è rimasto impressionato dalla parte sociale del nostro lavoro, ovvero dal fatto che sia possibile tenere insieme impresa e cooperazione sociale. E che questo sia sostenibile sul mercato, nella libera concorrenza coi privati.

È questo che deve essere oggi una cooperativa sociale? Un’impresa sociale?
Sì, le cooperative sociali devono essere imprese sociali, per coniugare al meglio la propria mission sociale, ovvero l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, con quello della sostenibilità economica. Tra l’altro proprio recentemente è stato approvato il Decreto Legge 112/2017 che revisiona la disciplina dell’impresa sociale. Lo leggeremo con molta attenzione.

Come ‘sta’, secondo lei, la cooperazione sociale, oggi?
I sindacati e le leggi dello Stato mi sembra che ci stiano spingendo molto lontano dalle nostre radici, quasi a perdere di vista, appunto, la ragione del nostro esistere, ovvero l’inserimento lavorativo. Ne parlavo proprio con il Ministro Galletti. Il centro di costo spinto all’interno di una cooperativa sociale rischia di non essere sociale. Si rischia di dividere le persone tra quelle ‘che rendono’ e quelle che ‘non rendono’. È evidente che una persona che ha uno svantaggio non riesce a produrre come una persona normodotata. La visione rispetto al nostro lavoro invece dovrebbe essere quella di trovare persone giuste, svantaggiati e non, e metterle al posto giusto, perché ciascuno possa essere efficace.

Che ruolo può avere il CSR in questo panorama che ha delineato?
Il CSR sta giocando un ruolo importante: è come un vaso dentro cui la cooperazione sociale può confluire, per fare massa critica e operare ciascuno con le medesime linee. All’interno del CSR una cooperativa può trovare il giusto aiuto per partecipare alle gare d’appalto, condividere buone prassi e crescere.

È al suo secondo mandato: quali differenze rispetto al primo?
Da diversi anni ci stiamo interrogando sul futuro del Consorzio Sociale Romagnolo. Nel primo triennio di mandato abbiamo guardato a questo ‘domani’ e abbiamo dato vita al CSR di Area Vasta. Prima il Consorzio, infatti, era essenzialmente riminese con un paio di cooperative associate provenienti da Forlì e Cesena. Ora invece il CSR, con la grande apertura alle cooperative ravennati e non solo, è diventato un forte punto di riferimento per la cooperazione romagnola. In questo nuovo mandato invece ci stiamo focalizzando per trovare la giusta soluzione per stabilire regole che ci consentano di stare insieme in un gruppo che diventa sempre più ampio.

Cosa ne pensa dell’adesione del CSR alla ‘Rete 14 luglio’?
È un passo molto positivo: un’integrazione importante per confrontarsi con realtà anche al di fuori del nostro territorio, conoscere buone prassi e poi svilupparle.

Cosa sente come più importante, in questa fase storica?
Penso che per noi, come per le altre cooperative che operano nel settore ambientale, sarebbe importante avere una sicurezza temporale dei servizi più lunga rispetto alle gare attuali, che ad oggi sono spesso di 1 anno o 2. Avere un arco temporale di 5 o 7 anni sarebbe importante per poter stabilizzare il personale ed avere la possibilità di acquistare nuove attrezzature.

6 ottobre 2017


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