Consorzio Sociale Romagnolo: la cooperativa sempre al centro di ogni futuro possibile

La storia, l’economia, la società, il lavoro: i tempi che viviamo interrogano profondamente il ruolo e il senso della cooperazione sociale di inserimento lavorativo, e anche il CSR-Consorzio Sociale Romagnolo si è fatto portavoce di questa ‘domanda’, dando vita ad un partecipato momento di riflessione aperto a tutte le cinquanta cooperative associate. Obiettivo: delineare il futuro, o i futuri possibili del CSR, tenendo sempre al centro dell’orizzonte del proprio agire le cooperative, il loro valore e la loro storia.

Durante la prima riunione, che ha visto emergere numerosi punti di vista e visioni, il confronto è stato proficuo ed interessante, prendendo le mosse dal ruolo a livello di welfare che il CSR e le sue coop svolgono all’interno della società; ragionando sul rapporto non sempre semplice con la Pubblica Amministrazione; sulla territorialità del Consorzio, in un’epoca nella quale anche nell’ambito del sociale ci sono cooperative che mirano ad operare a livello nazionale. Ma si è parlato anche della necessità di attivare progetti di comunicazione e di organizzare eventi capaci di dare al Consorzio la giusta visibilità.

In tema di Pubblica Amministrazione, in tema di appalti, gare e affidamento diretto, decisivo agli occhi dei cooperatori del CSR appare non solo il ruolo dei decisori politici ma anche quello dei dirigenti: a questi l’amministrazione pubblica chiede, da un lato, di trovare una modalità per coinvolgere e valorizzare nelle gare le cooperative sociali, riconosciute come protagoniste del welfare del territorio; ma dall’altro chiede anche di fare economia, risparmiando. Un messaggio ambivalente che spesso si traduce in uno stallo o in una presa di posizione a favore del risparmio, considerata dalla Pubblica Amministrazione, probabilmente, la strada meno problematica nella messa a gara di un servizio. In quest’ottica, secondo le cooperative del CSR, potrebbe essere importante, come avvenuto durante i recenti incontri con i candidati sindaco – di Riccione e Coriano nel 2022; e nel 2021 di Cattolica, Rimini, Ravenna, Cesenatico – risensibilizzare la Pubblica Amministrazione sul fatto che, attivare procedure riservate alla cooperazione sociale, all’interno degli appalti, non è altro che sostenere, virtuosamente – e a norma di legge – chi è già parte attiva di importanti politiche sociali.

“Non è la prima volta che il CSR attiva un processo interno di analisi del proprio modo di operare assieme alle cooperative che rappresenta” – precisa Carlo Urbinati, Presidente del Consorzio Sociale Romagnolo: “anni fa per aprirci all’Area Vasta, più recentemente per definire il regolamento interno, questa volta guardando al futuro. Uno dei grandi temi su cui dovremo confrontarci è quello della territorialità: resterà un valore del nostro agire, oppure dovremo guardare anche noi oltre l’Area Vasta? Noi abbiamo sempre considerato la territorialità il ‘cuore’ del nostro lavoro, un valore; ma oggi è giusto chiedersi se dovremo ‘scavalcare’ questo orizzonte guardando oltre. Definito ciò, occorrerà poi pensare alla strategia, mettendola in atto, per diventare il CSR che vorremo essere”.

“Tra i temi rilevanti che il CSR deve affrontare – sottolinea Alfio Fiori, vice presidente CSR – uno è quello che riguarda la comunicazione. Le cooperative sociali di inserimento lavorativo hanno l’urgenza di comunicare in esterno quello che fanno: l’abbiamo forse dato per scontato, invece c’è bisogno di far vedere alla società, a noi stessi, qual è il valore che noi apportiamo, sviluppando comunicazione costante. Un valore che va ben illustrato anche all’importante mercato pubblico che noi serviamo. In questo ambito, la cooperazione sociale deve essere capace di utilizzare e proporre tutti gli strumenti che sono in campo: gare riservate secondo l’art. 112, l’affidamento diretto ai sensi della Legge 381, la coprogettazione. Sono convinto che gli amministratori pubblici saranno in grado di valorizzare e rilanciare l’inserimento lavorativo di persone che, se non occupate nelle cooperative, non avrebbero altre possibilità se non quella di essere assistiti, non essendoci, purtroppo, altre opportunità occupazionali e di lavoro dove poter esprimere le loro potenzialità”.

23 dicembre 2022


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