Comunicare di più, comunicare meglio: i risultati del sondaggio del CSR alle coop aderenti
di Riccardo Belotti
Due mesi e mezzo. È stato il tempo necessario, durante l’estate appena trascorsa e i primi giorni di autunno, per raccogliere le risposte al questionario dedicato alla comunicazione, predisposto dal Consorzio Sociale Romagnolo e somministrato alle cooperative aderenti.
Ne è emerso un quadro importante e aggiornato, utile per raccogliere informazioni su cosa ciascuna cooperativa fa in questo ambito, sui referenti interni alle singole coop coinvolti nel lavoro di divulgazione di attività e servizi; ma anche sui mezzi scelti per promuovere il proprio lavoro e sulle ‘forze’ messe in campo. Una base da cui partire per capire quali sono le necessità che le cooperative esprimono e cosa il CSR può fare o attivare per cercare di rispondere ai bisogni evidenziati; e quali attese hanno le coop nei confronti del Consorzio.

Il 90% circa delle cooperative del CSR riconosce l’importanza della comunicazione per veicolare il proprio lavoro. Ma in che modo cercano di dialogare con associati, portatori di interesse e pubblico? Anzitutto grazie al proprio sito Internet (73%) e ai social media (65%); il 13,5% si affida anche a newsletter digitali, con periodicità molto differenti; solo due cooperative utilizzano invece newsletter cartacee semestrali o annuali.
È il sito Internet lo strumento ‘principe’ con cui far conoscere servizi e attività: le cooperative che si affidano principalmente ad esso sono l’81%. A seguire vengono utilizzati i social media (62%) ma anche materiale cartaceo (43%): flyer, brochure, pieghevoli da distribuire all’evenienza

I social media risultano essere uno strumento molto utilizzato dalle cooperative: il 73% ritiene che siano importanti per farsi conoscere, anche se l’8% dichiara di non avere riscontri interessanti. Per il 14% sono invece solo “una perdita di tempo”. Tra i social, il più sfruttato è Facebook (65%), seguito da Instagram (38%), Youtube (30%), Linkedin (13%). Il 24% delle cooperative, invece, dichiara di non essere attiva sui social, ovvero una su quattro.
Nella gestione dei social le modalità sono le più diverse: nel 30% dei casi è una persona singola ad occuparsi dell’aggiornamento dei profili; nel 13% dei casi invece sono diverse le persone a lavorarci ma pur sempre in modo coordinato. Il restante 47% delle cooperative li gestisce in modo ritenuto poco incisivo: o aggiornandoli poco, o non utilizzandoli per niente.
Affidarsi a professionisti per gestire la comunicazione è la scelta fatta da quattro cooperative (il 10%), mentre il 14% afferma di rivolgersi loro solo in casi particolari. Il restante 75% invece gestisce la comunicazione in autonomia, con tutte le difficoltà del caso: poco tempo a disposizione e poche risorse umane da dedicare.
Per quanto riguarda la conoscenza del lavoro di comunicazione svolto da CSR: l‘81% delle cooperative dichiara di essere a conoscenza che il Consorzio invia una newsletter bimestrale di informazione, dedicata alla vita del CSR e alle coop associate; ma solo il 73% del campione intervistato la riceve digitalmente.

All’arrivo della newsletter, le modalità di lettura differiscono: c’è chi legge solo gli articoli ritenuti interessanti (49% del campione), mentre il 16% la legge interamente. Complessivamente la quasi totalità del campione intervistato che la riceve la legge o la ‘sfoglia’; chi non la conosce si dichiara interessato a riceverla. Tre invece le cooperative che la ricevono ma non la leggono. La motivazione predominante è sempre una sola: la mancanza di tempo.
Per i cooperatori la newsletter ‘va bene così come è impostata’, anche se qualcuno propone di inviare notizie più brevi e con una frequenza maggiore; altri invece invitano le cooperative a ‘crederci di più’.
La valutazione del questionario: il 96,3% delle cooperative afferma che è stato utile o interessante; il 76% sottolinea infine il desiderio di confrontarsi in modo più operativo con il CSR in tema di comunicazione.

27 ottobre 2023