CISA: tra centri diurni, trasporti e la nuova bottega CoseDiverse

Una nuova cooperativa è entrata a far parte della compagine associativa del CSR – Consorzio Sociale Romagnolo. É la cooperativa CISA, di tipo A e B, operante principalmente sul territorio di Cesena-Valle del Savio: nata nel 1989 è oggi attiva nei servizi di centri diurni per persone con disabilità, trasporto inteso come accompagnamento sociale e presidi sanitari. Recentemente, lo scorso 18 novembre, ha visto la luce una nuova attività, che rilancia il Foro Annonario della città di Cesena: l’inaugurazione dello spazio “CoseDiverse – La Bottega della coop. Cisa“. L’intervista con Monika Piscaglia, Presidente di CISA dal 2015 e impegnata nella cooperazione sociale dal 2002, per raccontare la realtà di questa coop, partire proprio da questo ultimo evento.

Presidente Piscaglia, che cosa rappresenta per voi questa bottega, CoseDiverse?
Il nostro desiderio è stato quello di realizzare un laboratorio dal vivo, nel quale le persone frequentanti i nostri servizi, possono coinvolgersi con quanti avranno voglia di curiosare, trascorrere del tempo, venire a vedere i manufatti realizzati. Un luogo di socializzazione, insomma, attraverso il ‘fare insieme’ e un’opportunità per far conoscere la nostra cooperativa e intercettare i bisogni ed i valori del territorio.

Cosa può accadere in CoseDiverse?
Realizzeremo laboratori artistici, mostre, spettacoli teatrali integrati. Sono già stati inaugurati laboratori per i nostri ragazzi diversamente abili, tre mattine la settimana: il Foro Annonario è in pieno centro storico, accanto al Comune, per cui ci può essere un’interazione diretta e maggiore con la città.

Il Foro Annonario, da tempo poco valorizzato, grazie a voi potrebbe iniziare un percorso di riqualificazione.
Vogliamo infatti essere parte integrante del progetto di riqualificazione che interesserà uno degli spazi più vivi nei ricordi dei cesenati, il mercato coperto nel cuore della nostra città. L’inaugurazione, molto partecipata, ha avuto una grande rilevanza in città: penso che sia stato davvero un buon inizio, promettente.

In breve, qual è la storia della vostra cooperativa, che ha da poco compiuto 28 anni?
È stata costituita nel 1989 per iniziativa dell’associazione Anffas quale strumento operativo per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali e cioè porre in essere – senza fini di lucro – una serie di attività volte alla promozione e all’inserimento nella vita attiva di persone con difficoltà di adattamento derivanti da handicap fisici e psichici. I soci fondatori della cooperativa sono stati prevalentemente familiari di persone con disabilità. Dal 2006 i soci della cooperativa sono proporzionalmente distribuiti tra soci lavoratori, soci volontari e soci fruitori.

Quali sono le attività attualmente gestite?
L’anima di CISA è prevalentemente la gestione di diversi centri residenziali diurni: Le Rondini a Tipano, Il Quadrifoglio a Mercato Saraceno e Il Biancospino a Diegaro; ci occupiamo anche di presìdi sanitari e di trasporto sociale a favore dei nostri associati, tutte attività e servizi svolti sulla base di contratti o convenzioni con Enti e aziende di servizi locali. Per quanto concerne i trasporti, invece, con mezzi nostri, offriamo il servizio a tutti gli associati e un servizio di accompagnamento dedicato. Infine, gestiamo il servizio di sanificazione, manutenzione di presidi sanitari, sia in forma pubblica che privata, con il ritiro/consegna di presidi sanitari a domicilio. Sono state attivate diverse collaborazioni con enti e varie case di riposo del territorio per la manutenzione e sanificazione dei presidi sanitari in loro possesso.

Qual è il ‘peso’ della cooperativa, dal punto di vista numerico?
Ad oggi abbiamo 40 dipendenti e 100 soci e molti lavoratori appartenenti alle categorie delle nuove disabilità, ovvero fragilità sociali. Si tratta della cosiddetta ‘zona grigia’ della società: persone, uomini o donne, che hanno perso il lavoro e non sono riusciti a rientrare o che hanno disabilità limite. Non sono inquadrabili in nessuna delle categorie sociali e ci sono inviate dai servizi sociali.

Come è il vostro rapporto con la PA?
Di collaborazione, da sempre, e di intesa. Ciascuno fa la sua parte, egregiamente e con buona sinergia. Mi riferisco in particolare ai comuni di Cesena e Valle del Savio oltre che all’ASL Romagna.

Avete anche clienti privati?
Sì, ma la rilevanza di questa parte è ancora piuttosto limitata: la vogliamo sicuramente incrementare. Penso in particolare all’ortopedia o ai servizi di manutenzione presidi sanitari, per i quali anche altre cooperative hanno noi come punto di riferimento, ma anche sviluppando altre partnership rispetto ai servizi per le persone con disabilità facendo rete con altre cooperative ed associazioni.

Da quanto conoscete il CSR e per quale ragione vi siete associati?
Conosciamo il CSR dal 2015. Ci siamo avvicinati al Consorzio perché ci interessava la possibilità di partecipare a delle gare insieme ma anche per fare ‘rete’. Nella situazione attuale è importantissimo strutturare sinergie tra cooperative e mantenere viva una serie di contatti. Il CSR era l’interlocutore giusto e per questo ci siamo associati.

30 novembre 2017


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