CdA CSR. Linda Errani: “Tradizione e innovazione, binomio vincente per l’affermazione del modello della cooperazione sociale. Il futuro: nella coprogrammazione e coprogettazione con gli enti locali”

Una lunga esperienza politica prima, anche con ruoli di governo; una nuova militanza oggi nel mondo della cooperazione sociale. Linda Errani, dal 2016 impegnata nella cooperativa Zerocento di Faenza, nell’estate 2021 è entrata a far parte del CdA del CSR. In questa intervista ripercorre con noi la sua vita professionale, l’ingresso in Zerocento e i primi passi come membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Sociale Romagnolo.

Linda Errani, dove inizia la sua carriera professionale?
Ho frequentato il Liceo scientifico e poi Filosofia all’università. Il mio punto di partenza professionale si colloca all’interno di un ente pubblico: sono stata Assessora alla cultura e poi alla pubblica istruzione e quindi sindaca per un decennio (2004-2014) del Comune di Massa Lombarda, partecipando al consolidamento dell’esperienza istituzionale innovativa dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Sono stati gli anni del potenziamento di quell’esperienza. Dopo qualche tempo dal termine del mio mandato, Zerocento mi ha proposto di entrare in cooperativa, occupandomi del settore infanzia.

Linda Errani e Stefano Damiani (presidente coop Zerocento)

Conosceva già Zerocento?
Sì, da tempo, come gestore di servizi sul territorio per conto dell’Ente pubblico. Altra cosa però è stata conoscerla dall’interno, scoprirne organizzazione, impostazione e sviluppo.

Dallo sguardo esterno a quello interno a Zerocento: cosa ha visto ‘meglio’ dal di dentro?
Ho avuto la conferma di una grande professionalità e capacità della cooperativa di leggere e ridefinire progetti assieme agli enti locali. Quello che ho scoperto è stato il contesto: la complessità di una realtà come Zerocento che si occupa di infanzia, di servizi per disabili, per anziani, di sostegno alla residenzialità, inserimento lavorativo, etc. Ho vissuto in prima persona la loro, ormai nostra, modalità di approccio dell’impresa sociale ai temi e ai problemi, la capacità di trasformarli in servizi. Dall’esterno erano capacità evidenti, efficaci. All’interno ho potuto apprezzarne tutte le sue sfaccettature.

Qualche indicatore: quanti siete in Zerocento, dove operate, con quali servizi?
Siamo oltre 600 tra soci e dipendenti, di cui il 36,14% di personale appartenente alle categorie svantaggiate. Fatturiamo oltre 17 milioni di euro. Il nostro territorio di intervento è rappresentato dalla provincia di Ravenna con alcune incursioni nell’imolese (mense, sporzionamento) e a Modigliana (Forlì) per la gestione di un nido. La parte più consistente dei nostri servizi riguarda il settore dell’infanzia, ma ci occupiamo anche di attività destinate ai minori, come ad esempio i centri aggregativi, gestiamo comunità educative e ad alta autonomia destinate a minori, comunità per gestanti e madri con bambino, accompagniamo e supportiamo nella riabilitazione i disabili psichici tramite servizi residenziali e di domiciliarità. Offriamo supporto ad anziani e disabili non autosufficienti, nonché alle loro famiglie attraverso servizi di assistenza domiciliare e strutture residenziali e semiresidenziali. Svolgiamo percorsi educativi e di sostegno per bambine e bambini, ragazze e ragazzi con disabilità.
Dalla fine del 2018 siamo cooperativa sociale di inserimento lavorativo e svolgiamo servizi con personale appartenente alle categorie di svantaggiati.

Come affrontate la complessità del tempo presente, in un mondo del lavoro altamente competitivo che ha coinvolto – stravolto? – anche la cooperazione sociale?
Zerocento punta sulla sua storia, occupandosi di comunità e di persone, ma lo fa all’insegna dell’innovazione. Con il passare degli anni siamo stati capaci di dare nuove risposte ai bisogni vecchi e nuovi.

Essere multiservizi o puntare su un’unica specificità?
Non penso che una cooperativa possa pensare di fare ogni cosa, moltiplicando all’infinito i servizi. Ci deve essere sempre la via del buonsenso. Possiamo acquisire conoscenze e sviluppare nuove professionalità, occupandoci di quel contesto ampio e articolato che è la comunità.

Un aspetto vincente?
La grande attenzione alla formazione del personale, in tutti i contesti e le situazioni. Cosa che dall’esterno – chi sta fuori dalle cooperative – non sempre percepisce. Invece c’è un impegno molto forte in questo ambito. La formazione è un punto fermo.

Dal punto di vista degli appalti, una situazione significativa?
In questo anno ci sono state diverse gare per rinnovare servizi che già gestivamo. Ce li siamo riaggiudicati. È stato un autentico banco di prova nel quale abbiamo messo tutto il nostro patrimonio di conoscenza e di professionalità, introducendo però – ecco l’innovazione nella tradizione – nuove modalità organizzative, progettuali ed educative.

Il 2021 per Zerocento è stato un anno difficile per la scomparsa del vostro presidente, Arianna Marchi. Come avete deciso di proseguire?
È stato uno choc, improvviso, inatteso. Abbiamo lavorato tutti assieme per poterlo superare. Adesso stiamo portando a termine un processo di riorganizzazione, alla base del quale c’è un forte senso di appartenenza che ci ha tenuti uniti. È stata una scomparsa paradossale, assurda, ingiusta. Arianna Marchi era una figura assolutamente centrale nel nostro lavoro e nel nostro modo di essere cooperatrici e cooperatori. E stiamo camminando seguendo il percorso che lei aveva tracciato. Era appassionata, determinata, ma allo stesso tempo aveva la capacità di coinvolgere tutti i collaboratori nel progetto della cooperativa.

E ora il CSR: da qualche mese è uno dei nuovi ‘volti’ del Consiglio di Amministrazione. Conosceva il CSR? Che riflessioni alla luce di questa recente esperienza?
Conoscevo già il CSR, ma naturalmente negli ultimi mesi ho potuto apprezzarlo di più ‘da vicino’. Credo che dare vita ad un Consorzio unitario sia stata una scelta, una intuizione importante per tutto il territorio della Romagna. Il CSR con il suo operato riesce a dare la possibilità alle cooperative associate di esprimere il proprio potenziale, all’insegna della collaborazione e dell’integrazione, valori in cui io credo fortemente. Al momento sono ancora in una fase di conoscenza rispetto anche al mio ruolo nel CSR, ma l’approccio è stato molto positivo, e sono stata coinvolta fin da subito.

In pandemia le cooperative hanno messo ancora più in luce il loro valore.
In tempi di Covid-19 il ruolo della cooperazione sociale è stato fondamentale. Ha continuato a garantire servizi, soprattutto nei primi momenti in una situazione di grande incertezza (dovuta anche alla ricerca dei presidi di sicurezza) e ha ridefinito le proprie modalità di erogazione degli stessi: penso alle nostre operatrici e ai nostri operatori, in prima linea con anziani, minori e disabili. Abbiamo avuto anche la sospensione di quattro mesi nei servizi educativi: se da un lato la preoccupazione era tutelare la sicurezza e la salute delle socie e dei soci, dall’altro era continuare a garantire il lavoro. E se un asilo nido, per fare un esempio, è fondato sulla relazione, questa deve continuare anche a distanza e per questo abbiamo adottato strumenti tecnologici integrativi , ma mai sostitutivi, per affrontare quel momento, per continuare a rimanere in contatto ed ad essere di sostegno e supporto alle bambine e ai bambini e alle loro famiglie.

Uno sguardo al futuro: che traiettoria vede per la cooperazione sociale?
Il contributo della cooperazione sociale, quello che ha sempre avuto nella sua storia, è di essere impresa nel contesto in cui si muove, ma con valori, caratteristiche, “DNA” differenti. Di fronte ad essa, di fronte a noi, vedo quindi un futuro importante. La cooperazione sociale infatti per sua natura è inclusiva. Noi abbiamo bisogno di una inclusività a 360 gradi: saremo chiamati tutti a coprogettare e coprogrammare il welfare direttamente con gli enti locali. Il nostro successo dipenderà da ciò che ogni realtà cooperativa e la cooperazione in generale saprà mettere in campo. Abbiamo davvero tanto da dare e da dire.

29 novembre 2021


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