Luca Santi è il nuovo presidente della cooperativa CILS

In occasione dei 50 anni della coop si completa la ‘rivoluzione’ in Cda

Giugno 2024: la ‘rivoluzione’ in CILS è servita. Un cambiamento condiviso e programmato da cda e soci e che parte da lontano; un nuovo inizio che consentirà alla cooperativa di Cesena, che ha da poco superato la soglia del mezzo secolo di vita, di guardare ai prossimi 50 anni e oltre con fiducia. Partendo da risultati concreti: come il pareggio di bilancio dopo alcuni anni di rosso, segno tangibile dell’inversione di rotta. Ce ne parla Luca Santi, neo presidente della CILS e membro del Cda del CSR, a cui la coop è associata. Santi entra in cooperativa dal 2012 ed è in cda da nove anni: assunto come responsabile commerciale del mercato dei privati, inizia ora il quarto mandato, il primo da presidente.

“La cooperativa – racconta Luca Santi – aveva sempre avuto un cda composto in maggioranza per lo più da membri esterni, non soci. Negli ultimi anni si era puntato invece ad avere un cda composto da soli soci lavoratori: un percorso voluto e accompagnato anche dal passato cda e dai consiglieri non soci che si è completato proprio lo scorso giugno in un simbolico passaggio di consegne. È un cambiamento epocale, un momento entusiasmante. Quando mi hanno chiesto se ero disponibile ad assumermi questa responsabilità, non ho esitato. Già da due anni ero vice presidente operativo a fianco di Luigi Mondardini”. Il primo cambio di rotta, infatti, era iniziato nel febbraio 2023 con la costituzione di un coordinamento direttivo composto da due figure interne con ruoli particolari: Santi stesso e Monia Monti, responsabile del controllo di gestione.

Al centro, Luca Santi, neo presidente CILS, attorniato dai membri del Cda

I membri che siedono oggi nel nuovo cda di CILS – Luca Santi (presidente), Sara Giorgi (vice presidente), Marco Bardho, Barbara spazzoli e Matteo Morini – rappresentano la geografia strategica della cooperativa: “Nel comporlo non abbiamo guardato ai ‘nomi’, ma alle competenze: c’è la responsabile del settore A (servizi alla persona), il capo area dei servizi ambientali, il coordinatore sociale che porta avanti la mission della cooperativa, il delegato alla sicurezza ambiente e io che seguo la parte commerciale e le relazioni industriali e sindacali. Questa squadra operativa e direzionale, in collaborazione con il cda uscente, è riuscita nell’impresa di chiudere il bilancio in pareggio, dopo alcuni anni complessi”.

Un risultato capace di motivare la cooperativa per puntare anche verso obiettivi importanti: “Il primo sarà quello di consolidare i rapporti con gli stakeholder come la pubblica amministrazione, i privati, i consorzi centrali, etc. Contemporaneamente definiremo la squadra interna: veniamo da anni di turn over e stiamo cercando di ristrutturarci”.

Oggi il mercato con i privati rappresenta il 70% del fatturato complessivo: una decina di anni fa, invece, si attestava attorno al 20%. Un risultato soddisfacente, ma, spiega Santi “è importante rinsaldare il rapporto con la Pubblica Amministrazione, pur sapendo che ci sono condizioni oggettivamente complesse da affrontare, come le gare al massimo ribasso, le clausole che impediscono a volte di raggiungere determinati obiettivi. Ma siamo fiduciosi, anche grazie all’ingresso di persone nuove e competenti, come Elena Antonini, nel nostro ufficio gare”.

I servizi attraverso i quali CILS è presente sul mercato sono in primis le pulizie civili e industriali – core business della cooperativa, con 160 operatori, 3,5mln di fatturato sui 12mln totali; i servizi ambientali come la manutenzione del verde e raccolta differenziata, sviluppati soprattutto con la Pubblica Amministrazione; i servizi cimiteriali, lito tipografici e packaging, un settore storico di CILS, dedicato in particolare ai privati.

Dal 2017 abbiamo aperto una sezione dedicata ai servizi logistici: oggi siamo in grado di gestire magazzini, attività di carico-scarico, e abbiamo riscontrato molto interesse da parte dei privati; ad esempio gestiamo catene di montaggio e facciamo picking per il settore alimentare. Abbiamo maturato persino il know-how per il montaggio di gru, un incarico che svolgiamo per un’azienda francese: un lavoro complesso, ma siamo bravi, abbiamo esperienza”. La parte A della cooperativa, che sviluppa i servizi alla persona, consta invece di comunità, gruppi alloggio, centri socio-occupazionali.

Un’operazione particolare che ha preso vita nel 2019, a Cesena, nella centralissima Piazza della Libertà, è invece Welldone Social Food, un servizio di ristorazione in società con Cristoforo Basile, imprenditore del settore: “E’ un ristorante e anche un laboratorio di pasticceria e catering che impiega 30 dipendenti di cui 8 con disabilità: un risultato importante maturato in un settore che può crescere e nel quale sussistono favorevoli possibilità di inserimento di persone con disabilità”.

Allargando lo sguardo al sistema della cooperazione, Santi sottolinea come, in un mercato dominato dal profit, la cooperazione sociale rappresenti un modello che funziona, basato sulla mutualità. “Il mondo della cooperazione è un valore aggiunto: avendo sempre come mission l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo, CILS garantisce allo stesso tempo ai clienti servizi di qualità, a prezzi competitivi sul mercato, nonostante le difficoltà – ad esempio l’applicazione del nuovo CCNL ha significato per noi 400mila euro di costi in più a bilancio. E tutti i traguardi raggiunti sono stati possibili solo grazie all’impegno e alla passione dei nostri soci lavoratori e volontari che contribuiscono alla realizzazione di tanti progetti. Penso anche al Comitato etico di CILS, composto da soci volontari e ex soci lavoratori, che ci sta accanto e ci sostiene”.

Ma la sostenibilità economica, che è la condizione perché questo ‘mondo’ sia possibile, non è il valore che sta al primo posto: “Crediamo fermamente che la diversità e l’inclusione siano fondamentali per il successo di qualsiasi organizzazione, profit e no. Per questo CILS, che ha una missione chiara – l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate – è impegnata nella promozione di un ambiente lavorativo inclusivo per tutti, dove ognuno si senta valorizzato e apprezzato per ciò che è”.

La cooperazione sociale, insomma, non è solo un modo di fare impresa, ma è anche uno stile di vita che mette al centro la persona, la sua crescita; che è capace di valorizzare il lavoro di squadra e la collaborazione. E’ un modello di sviluppo sostenibile che pone al centro il benessere dei soci, dei dipendenti, del territorio, dell’ambiente. Una ‘catena’ di cui la persona è il primo, imprescindibile anello.

E il CSR? “Essere consorziati con il Consorzio Sociale Romagnolo è un valore aggiunto per CILS. Ritengo che oggi collaborare sia decisivo e rappresenti la formula vincente per raggiungere i propri obiettivi. Io sono onorato di far parte del cda del CSR e di collaborare assieme a tanti cooperatori per studiare possibilità nuove, servizi innovativi, confrontandosi con un mercato complesso, competitor nazionali; ma dandosi sempre una mano: dove non arriva l’uno, c’è l’altro, e insieme si arriva a centrare l’obiettivo”.

La territorialità è uno dei valori determinanti, conclude Luca Santi: “Se non ci aiutiamo noi in Romagna, come cooperative sociali non avremo possibilità di vedere coronati i nostri sforzi e le nostre mission. Il CSR garantisce questo sguardo territoriale, collaborativo, sinergico e sono grato per il lavoro che fa, che facciamo. Continuiamo a sostenerlo e a crederci assieme”.

26 luglio 2024


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