La Cooperazione Sociale di fronte alla logica e alle ragioni dell’Area Vasta Romagna

In principio è stata Hera, poi è seguita l’Ausl. Domani? Sono tanti i motivi che hanno spinto realtà importanti come Hera e Ausl o gli stessi Comuni a riorganizzarsi in un’ottica di Area Vasta: logistici ed economici, in primis.
E Il CSR, assieme alle cooperative sociali di tipo B, ha iniziato a confrontarsi con un mercato del lavoro in continuo cambiamento, non solo nella tipologia degli appalti, ma anche in termini di ‘territorio’. La cooperazione sociale, storicamente, nasce sul territorio per dare risposte al territorio che l’ha espressa: risposte utili alla realizzazione di un welfare sociale, un’economia capace di accogliere lo svantaggio di una persona, trasformandolo in un vantaggio per la collettività. Non è un gioco di parole, ma è quello che la cooperazione Sociale ha fatto per anni e che continua a fare, fin dalla sua costituzione.
Oggi la logica e la realtà dell’Area Vasta Romagna pone alla cooperazione sociale delle domande importanti, a cui dovremo rispondere. Cosa significa andare oltre il proprio ambito territoriale? Certamente trovare più commesse lavorative, ampliare fatturati e clienti; significa presentarsi in maniera sempre più professionale, forti di tutti i sacrifici e gli sforzi che la cooperazione sociale ha fatto negli ultimi anni per poter rispondere positivamente a bandi, gare, appalti sempre più qualificanti e complessi. Abbiamo imparato a gestire la complessità, continuando a fornire servizi a prezzi di mercato e con la massima soddisfazione dei nostri partner, pubblici e privati. E continuando ad inserire lavoratori svantaggiati, operando con oltre il 40% di personale svantaggiato. Non per niente il nostro modello cooperativo è stato guardato con ammirazione, e studiato, dall’Unione Europea, come esempio concreto di welfare sociale, che funziona.
Come Consorzio Sociale Romagnolo ci stiamo naturalmente interrogando rispetto a questo scenario in mutazione e agli interrogativi che esso pone: anche l’iniziativa stessa di alcune associazioni come LegaCoop, divenuta LegaCoop Romagna in un’ottica di Area Vasta, ci sembra indicare un orientamento piuttosto chiaro. Con la massima serietà e serenità anche il CSR si sta muovendo in ottica di Area Vasta con l’intento di rappresentare, in questo nuovo “ambito territoriale”, il punto di riferimento della cooperazione sociale di inserimento lavorativo. Il cosi detto progetto “CSR d’Area Vasta” sta quindi concretizzandosi e già ad oggi, diverse cooperative delle provincie di Forli-Cesena e Ravenna, sono entrate nella compagine del Consorzio Sociale Romagnolo.


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