La CEFF spegne 40 candeline e guarda al futuro

Nell’anno del quarantennale, inaugurata la nuova sede e presentato il Bilancio Sociale 2016

Un volto nuovo, per essere adeguata ai cambiamenti che la crisi di questi anni ha imposto. E uno sguardo nuovo sull’attualità della cooperazione sociale, per essere pronti a vivere questi tempi di cambiamento da protagonisti. E’ stata inaugurata lo scorso 10 giugno 2017 la nuova sede di CEFF, cooperativa aderente al CSR Consorzio Sociale Romagnolo: nel quadro delle celebrazioni per il 40° anniversario la cooperativa ha presentato alla comunità e ai portatori di interesse i locali della sede ristrutturata di via Risorgimento 2 e 4.

Ma questo ‘momento’ è stato solo uno dei tanti eventi che, nell’arco di questo 2017, hanno visto i riflettori puntati sulla cooperativa faentina. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato il convegno ‘Una comunità che include. Il valore del territorio per l’inserimento sociale e lavorativo‘ che si è tenuto lo scorso 22 settembre 2017 presso la Sala del consiglio comunale di Faenza. Un’occasione nella quale CEFF ha presentato anche il proprio Bilancio sociale 2016 e durante la quale sono intervenuti Pier Domenico Laghi, Presidente della cooperativa, Antonio Buzzi, Vicepresidente Confcooperative e Presidente Consorzio SOLCO di Ravenna. L’evento si è poi concluso con gli interventi di Paolo Venturi, Direttore AICCON e Elisabetta Gualmini, Vicepresidente e Assessore alle politiche di welfare e politiche abitative della Regione Emilia-Romagna.

“Il convegno è stato l’occasione per aprire una riflessione – racconta il Presidente CEFF Laghi – capace di guardare in avanti, sulla modalità di dare nuove risposte a nuovi e consolidati bisogni; su come sviluppare reti di relazioni e collaborazioni con il territorio e la comunità; e su come sostenere la transizione dal modello di ‘welfare state’ a quello di ‘welfare society’.

Nata nel 1977 per offrire alle persone con disabilità, in condizioni di fragilità o di svantaggio sociale percorsi di assistenza, formazione e inserimento lavorativo, oggi CEFF impiega complessivamente 97 persone: di queste 33 sono dipendenti normodotati (personale di servizio e produzione), 20 sono dipendenti invalidi, 1 è un dipendente svantaggiato. A questi si aggiungono 33 persone nei servizi occupazionali e formativi e 10 persone in stage e tirocini. Con l’unificazione delle sedi operative, sarà ora più immediato perseguire la mission e gli obiettivi della cooperativa: offrire – alle persone con disabilità, condizioni di fragilità o svantaggio – servizi, occasioni per lo sviluppo della propria autonomia e per l’inserimento lavorativo e sociale.

“Il primo settembre 2016 è avvenuta inoltre la fusione per incorporazione di Ceff Servizi in CEFF F. Bandini – continua il presidente di CEFF -. “Un processo che ha l’obiettivo di potenziare la struttura organizzativa e assume, in queste circostanze, un valore anche simbolico: la volontà di assimilare l’esperienza passata e proiettarla nel futuro di un sistema in continua evoluzione”.

Nella nuova sede si trovano ora il Centro Socio Occupazionale Il Sentiero, mentre sono state unificate in un unico reparto le due officine di assemblaggio che ora sono un’unica Officina Sociale con maggiori potenzialità produttive e formative. Essa ha poi reso possibile organizzare al meglio la logistica dell’officina CNC (centri di lavoro a controllo numerico) e del Centro Stampa digitale; e offrire adeguate strutture di supporto per le Unità Operative esterne Ambiente, Pulizie civili e industriali e Servizi per il verde.

“Per quanto possibile nella nostra esperienza, – sottolinea il presidente Pier Domenico Laghi –  ci siamo sforzati di raccogliere l’invito di Papa Francesco al mondo della cooperazione: (…) “Non fermatevi a guardare soltanto quello che avete saputo realizzare. Continuate a perfezionare, a rafforzare e ad aggiornare le buone e solide realtà che avete già costruito. Però abbiate anche il coraggio di uscire da esse, carichi di esperienza e di buoni metodi, per portare la cooperazione sulle nuove frontiere del cambiamento, fino alle periferie esistenziali dove la speranza ha bisogno di emergere (…)”.

Dal Bilancio Sociale 2016, presentato durante il convegno, emerge poi lo sguardo di CEFF sulle prospettive della cooperazione sociale: “Abbiamo davanti una questione nodale: come sostenere e ampliare l’offerta di servizi “socialmente innovativi” in un quadro di sostanziale contrazione di risorse pubbliche. CEFF in questi anni ha cercato di coniugare risorse pubbliche e private per sostenere questo equilibrio. Infatti nel corso degli anni ha progressivamente aumentato la quota di fatturato derivante da attività imprenditoriale, mantenendo fermo il valore e lo scopo sociale di tale attività. L’unica soluzione che oggi vediamo per il futuro è proseguire su questa strada, cercando di migliorare le risposte di integrazione sociale a supporto della coesione della nostra comunità. Per fare questo abbiamo bisogno di sviluppare ancora di più le reti di relazioni e collaborazioni con le istituzioni, le imprese e il terzo settore. Abbiamo bisogno, in altri termini, che il territorio diventi sempre più valore e risorsa per i percorsi di inserimento sociale e lavorativo, per innovare il welfare e garantirne la sostenibilità”.

6 ottobre 2017


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